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Recensione: Reykjavík Café di Sólveig Jónsdóttir

Creato il 08 aprile 2015 da L'Angolino Di Ale @LangolinodiAle

Buongiorno lettori e bentornati nel mio angolino! Mettetevi comodi e prendiamoci un caffè in compagnia di questo bellissimo romanzo che racchiude in sé il contrasto tra il rigido inverno del nord Europa ed il calore di un profumato caffè. Buona lettura!


Recensione: Reykjavík Café di Sólveig Jónsdóttir

Titolo  Reykjavík Café Autrice :  Sólveig Jónsdóttir Traduzione di Silvia Cosimini Pagine :   317 Prezzo di copertina:  17.50 € cartaceo (disponibile anche in eBook) Casa editrice :  Sonzogno Genere :  Narrativa contemporanea (acquistabile anche su Amazon)

La tramaPer una donna i trent’anni sono un’età meravigliosa, si comincia a fare sul serio e ad assaporare il bello della vita. Peccato che non sia quasi mai veramente così. Hervòr, Karen, Silja e Mía, ad esempio, sono tutte alle prese con situazioni sentimentali caotiche e insoddisfacenti. C’è quella che si accontenta di saltuarie notti di sesso con l’ex professore di università, chi vive dai nonni, trascorrendo i weekend in discoteca e svegliandosi ogni volta in un letto diverso. Oppure quella che, essendo medico, è spesso costretta a turni fuori casa e, guarda un po’, la volta che rientra senza avvisare sorprende il neo marito con una biondina. E poi c’è la più scombinata di tutte: è stata lasciata dal fidanzato, un avvocato benestante, e ora vive in una mansarda in mezzo agli scatoloni del trasloco, faticando a trovare un lavoro e una direzione nella vita. Le quattro giovani donne non si conoscono né sembrano avere molti punti in comune. A unirle è la pausa obbligata al Reykjavik Café dove, nel buio gennaio islandese, vanno a cercare un po’ di calore e dove le loro storie finiranno per intrecciarsi. Finché, fra un latte macchiato e un cocktail di troppo, rovesci del destino e risate condite da improbabili consigli, ognuna troverà il modo di raggiungere la propria felicità, o qualcosa di molto vicino.


La mia recensioneHervör, Mía, Silja, Karen: quattro donne diverse tra loro ma tutte accomunate da un unico destino, quello di dover uscire dagli affanni della vita. C’è chi desidera trovare l’uomo giusto, chi è alla ricerca della propria strada, chi cerca di fare ordine nella propria vita e chi vive di puro divertimento sperando di alienarsi dai problemi reali.

Le quattro donne si sfioreranno l’un l’altra senza realmente conoscersi mai. Inconsapevolmente si aiuteranno a vicenda come a voler creare una catena invisibile tra donne in difficoltà. Ciascuna di loro tende la mano e, rispettando il vero legame di solidarietà femminile, troverà sempre dall’altra parte una fune di salvataggio per risalire la china (anche se talvolta nasceranno incomprensioni ed ostilità). Dopotutto le donne sono così: intelligenti, nostalgiche, spontanee, romantiche, disponibili, testarde talvolta frivole ma pur sempre forti, coraggiose, dinamiche. Sanno portare (o cercare) un raggio di sole anche lì dove la coltre di neve è fitta e ghiacciata.

La narrazione è scorrevolissima e lo stile è brillante. Le storie delle quattro donne si alternano di capitolo in capitolo, prendendo forma e fornendo i dettagli necessari per appassionarsi alle loro vicende.

Non gli aveva chiesto di aiutarla. In realtà accadeva pochissime volte che chiedesse aiuto agli altri, preferiva essere lei a dare una mano piuttosto che accettare aiuto

Ogni donna è un piccolo scrigno nel quale sentimenti, dolori, lacrime, sorrisi, emozioni si amalgamano, dando vita a qualcosa di unico. Ognuna delle quattro protagoniste ha un carattere ben definito. L’autrice è stata abile nel tratteggiare i contorni di quattro figure diametralmente opposte ma così vicine da rischiare di sfiorarsi in continuazione. Tutte loro sentono il bisogno di uscire dal grigiore e dal freddo di un inverno islandese che non lascia scampo.

Ciò che emerge è un quadro (semi) perfetto, nel quale la donna è protagonista assoluta: una tela impregnata di angosce, impulsi, emotività, vitalità, forza. Recensione: Reykjavík Café di Sólveig JónsdóttirÈ inevitabile appassionarsi alle vicende delle quattro ragazze, ritrovandosi, talvolta, ad immedesimarsi in alcuni aspetti tipici del modo in cui le donne affrontano la vita. L’esigenza di dare una svolta alla propria vita, trovare dei punti di riferimento, uscire dalla solitudine che opprime il cuore, pianificare il proprio futuro, riscoprirsi belle seppur imperfette : sono questi i temi trattati in questo primo romanzo di Sólveig Jónsdóttir, giornalista islandese che debutta alla grande nel panorama letterario internazionale.

Tutte e quattro hanno dei problemi, spesso anche gravi, ma l’energia che esse sprigionano è più forte di qualsiasi ostacolo. Anche quel buio opprimente, tipico dei mesi invernali del profondo Nord, non riuscirà a scoraggiare le protagoniste del Reykjavík Café e quest’ultimo diventerà un ritrovo caldo ed accogliente per cercare di ritrovare la lucidità necessaria per scogliere tutti i nodi.

Un romanzo dallo stile impeccabile, scritto da una donna per le donne (e non solo). Una lettura avvolgente che ti conduce alla scoperta di quell’animo femminile, così forte ma altrettanto fragile, che non si arrende mai e che tenta sempre di trovare il lato buono e giusto delle cose.

È un romanzo da sorseggiare come un buon caffè, ma senza lasciarlo raffreddare troppo. La vivacità di queste quattro donne è troppo forte ed il romanzo va bevuto assaporandone l’aroma ed il gusto, sorso dopo sorso, pagina dopo pagina.

© L’angolino di Ale – Riproduzione riservata


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