Nella descrizione del booktrailer del romanzo della signora Miriano (QUI) si legge anche: "Ci sono ruoli che non si discutono, pena l'infelicità familiare e l'insoddisfazione personale. Parola di moglie felice, realizzata... sottomessa!" Posso dire che non sapevo che la sottomissione fosse intrinsecamente legata alla felicità e alla realizzazione di una donna? E poi si continua dicendo: "L'importante è che permetta al marito di fare il padre, che gli dia autorità, che gli restituisca il posto da più parti messo in discussione, quello di capofamiglia: insomma che sia sottomessa, in modo creativo e felice." Mi pare di capire che l'ideale familiare in cui uomo e donna siano posti sullo stesso piano, perchè parimenti importanti, non sia contemplata minimamente. Si inneggia all'ideale femminile sottomesso all'uomo — una specie di ritorno allo stato primordiale, praticamente (in realtà basterebbe tornare indietro nel tempo di non molti decenni — e si strumentalizzano pure passi biblici («Spose siate sottomesse ai vostri mariti» è l'invito di san Paolo nella Lettera agli Efesini) che invece dovrebbero essere debitamente contestualizzati in base al periodo storico a cui ci riferiamo e in cui vengono scritti.Essere donna è così affascinante. È un’avventura che richiede tale coraggio, una sfida che non annoia mai. Avrai tante cose da intraprendere se nascerai donna. Per incominciare, avrai da batterti per sostenere che se Dio esiste potrebbe anche essere una vecchia coi capelli bianchi o una bella ragazza. Poi avrai da batterti per spiegare che il peccato non nacque il giorno in cui Eva colse la mela: quel giorno nacque una splendida virtù chiamata disubbidienza. Infine avrai da batterti per dimostrare che dentro il tuo corpo liscio e rotondo c’è un’intelligenza che chiede d’essere ascoltata. Oriana Fallaci
Un altro problema è che in una famiglia in cui l'uomo è "l'autorità" e la donna è la "parte sottomessa" anche i figli riceveranno un cattivo esempio di unione di coppia. Gli viene inevitabilmente trasmesso il paradigma sbagliato di quella che dovrebbe essere una famiglia, ma che poi, probabilmente, metterà anche in pratica. E ritorniamo al punto di partenza. Ai figli non bisognerebbe insegnare che la donna per essere felice deve essere sottomessa all'uomo, ma proprio il contrario. Bisognerebbe insegnare in prima istanza il rispetto per la donna. E sarebbe già un grande passo.
Con il titolo di questo post non voglio invitare le donne a non sposarsi e a restare "zitelle" (che brutta parola!), ma solo a non accondiscendere a un matrimonio del tipo descritto sopra solo perché sembra l'unico modo per essere felici e sentirsi realizzate. Non è così. Ed è davvero triste che qualcuno nel 2012 la pensi ancora così, e anzi cerci di diffondere un pensiero che per decenni si è cercato di eliminare. Detto questo, giusto perché son curiosa di vedere cosa c'è scritto, leggerò il libro della Miriano e vi farò sapere in un nuovo post. Giusto per non farsi mancare niente.
Sposati e sii sottomessa Pratica estrema per donne senza paura