Il loro ep ci ha incuriositi parecchio, contiene quattro brani originali (più una cover dei T.S.O.L.) che attingono a piene mani dagli originari umori dell’hardcore punk a stelle e strisce, su cui si inseriscono sprazzi di postcore, rock’n’roll sghembo e – perché no? – anche un certo retrogusto garage. La capacità di far convivere urgenza e melodia, nonché l’utilizzo di suoni ad hoc per conferire ai brani il giusto mood (il tutto, come vedremo, completamente diy), fanno di Creep Joint Scratch un debutto che non dovrebbe sfuggire al radar degli appassionati e dei cultori dell’America più genuinamente indipendente e libera dalla rincorsa alle mode del momento. Il tutto senza andare per forza a cercare di ingenerare un tanto facile quanto scontato effetto nostalgia. Del resto, a fianco del già menzionato tributo ai T.S.O.L. e dell’artwork curato dal celebre Chris Shary, nel corso della chiacchierata Sean, il bassista, cita altri nomi illustri, alcuni fondamentali per la nascita della scena punk hc americana, altri decisamente meno scontati, eppure in egual modo importanti per comprendere il suono che sta permettendo ai Silver Screams di farsi notare anche al di fuori dell’area di Boston. L’idea è quella di andare alla ricerca di realtà di cui magari difficilmente sentirete parlare al di fuori degli stretti circuiti di appassionati, eppure a nostro avviso parimenti meritevoli di attenzione. Speriamo qualcuno di voi vorrà raccogliere l’invito ad andare su Bandcamp per ascoltare (e perché no, comprare) Creep Joint Scratch.
Cominciamo da qualche informazione base: chi, dove, quando e perché…
Sean (Edog, basso): La band è nata nell’Ottobre del 2012. Mi stavo guardando intorno per trovare nuove persone con cui suonare dopo essermi trasferito da Washington D.C. a Boston nell’Aprile del 2011. In quel periodo mi è capitato di vedere dal vivo qui a Boston un’ottima band punk, i By The Throat. Avevo già recensito il loro ep per Razorcake Magazine e ho notato che il cantante chitarrista aveva un adesivo degli Sleeper Agent! (la mia vecchia band di D.C.) sul suo skateboard. Così l’ho contattato, parliamo di, Mike Cunniff (aka Niff) e il tempismo era perfetto, perché anche lui era alla ricerca di un nuovo progetto. Niff a sua volta ha tirato dentro Pete Gamache alla batteria (suonano insieme in una tribute band dei Misfits una volta l’anno) e abbiamo cominciato a provare insieme a Cambridge.
Che mi dite del vostro nome, deriva da un gioco di parole con silver screen (schermo per proiezioni cinematografiche) o cos’altro?
In realtà, è preso dal testo di un brano dei Damned che si trova su Music For Pleasure. Niff ha avuto l’idea e noi abbiamo pensato suonasse bene.
Sembrate legati alla prima scena hardcore punk, ma si individuano anche influenze ed input differenti in grado di donare equilibrio e personalità al tutto. Cosa mi dite a proposito dei vostri ascolti e delle vostre influenze?
Veniamo tutti e tre da background differenti, ma abbiamo anche parecchie cose in comune. Direi che nomi come Wire, Mission Of Burma, Killing Joke, Joy Division, Hüsker Dü and MC5 sono quelli che ci accomunano.
Mi ha molto incuriosito l’apertura di “The Evidence”, che mi ha fatto venire in mente garage e surf, mi sbaglio?
Niff ha proposto quel pezzo, credo che ci sia un po’ degli Agent Orange con degli effetti alla Naked Raygun.
Mi piacerebbe sapere la vostra opinione sull’attuale situazione delle scene diy e punk oggi negli States. Siete in contatto con altre band, oppure con label e zine?
Noi siamo partiti da zero. Siamo stati abbastanza fortunati da avere ricevuto elogi e aiuto per i live da band più grosse come Down By Law e Government Issue. Stiamo cercando di costruire una base su cui continuare a crescere. Ci sono alcune ottime band punk nella nostra area con cui suoniamo spesso, ma stiamo anche cercando di uscire fuori. Le zine stanno cominciando a occuparsi del nostro ep. Abbiamo realizzato il primo cd completamente da soli, per cui se qualche label ci vorrà aiutare per il futuro siamo aperti all’opzione.
Credo che il vostro suono aggiunga un valore ulteriore ai brani, che mi dite del processo di registrazione e di chi vi ha aiutato?
È stato realizzato completamente da noi, diy dall’inizio alla fine. Tutto, registrazioni, missaggio e mastering è stato realizzato nello studio di Niff a Somerville, i Black Mark Studios. Siamo davvero soddisfatti di come è uscito.
L’artwork è opera di Chris Shary (famoso illustratore legato alla scena hardcore, in particolare grazie agli artwork per All e Descendents), come vi siete incontrati? Lo avete lasciato libero o gli avete fornito delle linee guida?
Chris ha svolto un gran lavoro con l’artwork, una volta che abbiamo realizzato cosa volevamo e siamo riusciti ad articolarlo in modo corretto. È davvero fantastico! L’ho raggiunto grazie ad internet, spero però che ad un certo punto ci incontreremo di persona.
Che mi dite dei vostri testi, ci sono temi specifici di cui vi piace trattare, come politica o temi sociali, oppure preferite dar loro un taglio più sottile e meno diretto?
Non posso parlare di quello che crea Niff, per quanto riguarda i miei testi hanno di certo un sotteso sociale ma mi piace renderli meno espliciti e più oscuri. Ascoltate “Climbing Mt. Rumpke” o “Welcome To Utopia” su Creep Joint Scratch e giudicherete da soli!
Avete in mente di far uscire un nuovo disco, magari un album, nel prossimo futuro? C’è già qualcosa in ballo?
Abbiamo di sicuro in programma nuove registrazioni, ma non abbiamo ancora deciso se si tratterà di un singolo o di un vero album. A breve sarà ora di cominciare a gettarne le basi.
Grazie mille per il vostro tempo, a voi lo spazio per aggiungere ciò che preferite…
Grazie mille davvero. Raggiungeteci su Facebook (cercate Silver Screams Boston) perché continueremo a realizzare musica for the kids!
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