Magazine Lifestyle

Silvia Beccaria – artista tessile

Creato il 13 giugno 2011 da Micael_biz

Dati esclusivamente un telaio e delle fibre, costruire una propria filosofia, una propria visione del mondo, una propria lingua con cui raccontare ed affabulare tanto l’esistente quanto l’esistibile. La traccia di un tema, il regolamento di un gioco, una temeraria sfida artistica. Silvia Beccaria la raccoglie, gioca con essa -  con massima leggerezza come in tutti i giochi, con massima serietà come in tutti i giochi – e la rende un affascinante viaggio di virtuosismo e di ironia, di profondità e di capacità tecnica, di equilibri e soavità. La definizione di “fibra” viene da lei estesa ad includere sia i materiali tradizionali della tessitura come lana, lino, stoffa, tessuti, sia – e principalmente – quelli mutuati da altri ambiti operativi come carta, gomma, plastica, metallo, celluloide e quant’altri, fino ad inserirvi anche spighe e foglie di grano secche. Comune denominatore fra i tutti: la tessibilità, la loro adattabilità al telaio, alla rigida flessibilità della trama e dell’ordito.

È questo il metodo con cui Silvia Beccaria costruisce la sua personale lingua, trasformando in grafemi i materiali così selezionati, rimescolandoli fra loro con la grammatica del telaio – machina costruens rigorosa e tecnicamente ingabbiante, e dunque in grado di sprigionare creatività e fantasia filtrata ed esaltata da un meticoloso rigore operativo e da una straordinaria perizia tecnica – ed ottenendone così le opere/testi con cui crea/racconta/dispiega la sua personale visione e ridefinizione del mondo. Lingua, e dunque testi, che sono tanto severi nel metodo di costruzione quanto raffinatamente lievi e poetici nei risultati.

Sta in questo equilibrio dei contrari il fascino ed il vigore delle opere di Silvia Beccaria, il segreto grazie al quale ogni soggetto ed ogni possibile spunto di riflessione, dalla cucina al cinema, dalle culture extraeuropee a quelle radicate nel passato occidentale, dalle contraddizioni della contemporaneità al recupero di tematiche legate alla natura, viene ad essere giocato e reinterpretato con personalissima e riconoscibile cifra stilistica. Uno stile nel quale la cura del dettaglio, l’eleganza e la leggerezza appaiono ancor più stupefacenti nella considerazione che leggerezza e poesia vengono ottenute quasi negando e ribaltando la natura grezza e prosastica di molti dei materiali utilizzati, come se si riuscissero ad ottenere note flautate e vellutate suonando striduli strumenti sonori. Impossibile? Possibilissimo, invece, a patto che, come nel caso di Silvia Beccaria, si possieda una tecnica sopraffina e la convinzione di immaginarlo avverabile.

scritto da Ivan Serra

sito Silvia Beccaria: http://www.studio-filarte.it/index.htm


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog