Le recenti amministrative hanno certificato il crollo verticale del Pdl, da tempo in caduta libera nel consenso popolare. Risultati elettorali e sondaggi alla mano, nella casa delle libertà regna il caos più totale.
Angelino Alfano prende tempo, Berlusconi cova la svolta “grillina” dell’antipolitica! Insomma a Via dell’Umiltà c’è fermento e preoccupazione per ciò che sarà. L’aria s’è fatta pesante. Si respira un clima di “
smantellamento” che alimenta sospetti e spinge le varie anime a organizzarsi, ciascuna ignorando le mosse delle altre. Angelino Alfano ormai lo ripete come un mantra, "
nei prossimi giorni ci sarà una nuova offerta politica" a cui
Silvio Berlusconi e il vertice del partito starebbero lavorando da tempo. Un annuncio, top secret per la maggioranza dei dirigenti, e su cui le tesi e i ragionamenti sono i più disparati. Ma il tempo a disposizione è poco. E in attesa di capire le intenzioni degli altri protagonisti che andrebbero a comporre la cosiddetta “
Federazione dei moderati”, il Popolo della Libertà deve fare i conti con l'emorragia interna di voti e con una propria establishment percepita come "vecchia" dagli elettori ed assolutamente improponibile senza un restyling radicale. Già, ma da dove ripartire? Di teorie ne girano tante, una di queste, la più estrema, ma anche la più accreditata, prevedrebbe
lo smantellamento del partito. E' solo, un'ipotesi, al momento, ma che solletica e non poco le fantasie di riscatto di Silvio Berlusconi. E' riassumibile nella formula "cavalcare l'antipolitica" che passerebbe da
un totale azzeramento dei vertici del partito, comporterebbe
la cancellazione dei coordinamenti regionali e la contestuale ascesa - in un nuovo soggetto politico nuovo di zecca - di esponenti della società civile. Personalità
'non politiche', insomma. I sondaggi quotano una forza così plasmata fra il 15 e il 20%.
Una rete discreta di fidati berlusconiani lontani dalla prima linea si dovrebbe occupare di reclutare "la nuova classe dirigente"!!! Insomma, una specie di "
grillismo made in Arcore" per la Terza Repubblica, da varare presto e comunque entro l'estate, ma che al momento resta ben nascosto nel cassetto, come una delle tante possibili strategie da mettere in campo, in attesa degli ulteriori sviluppi della situazione politica ed economica del Paese. Una cosa però è certa. Il Cavaliere è pronto a rialzarsi e a salire in prima persona sul palcoscenico della politica italiana senza ricorrere a "controfigure"! "
C'é il desiderio di approfondire quello che da 30 anni si è portato sui tavoli della riforma costituzionale e cioé la possibilità che i cittadini a decidere il presidente della Repubblica.", ha detto l'ex premier in conferenza stampa al Senato confermando di non essere lui il candidato premier del centrodestra:
"Ne ho già discusso dentro il Pdl e confermo.". E a chi gli chiede se sarà possibile una sua candidatura al Colle risponde: "
Farò quello che mi chiederà il partito!". Ma l'idea di
fare concorrenza a Beppe Grillo sfidandolo sul suo stesso terreno, quello appunto dell'antipolitica - lavorando per un ritorno alle origini di Forza Italia, dando vita ad un nuovo movimento di massa che cavalchi per certi versi l'antipolitica e sia populista al punto giusto, legato al mondo di internet e dei social network, veicolato a tappeto su tutto il territorio nazionale dai suoi network - è un'idea che ronza insistentemente nella testa del Cavaliere che in fatto di soluzione spettacolari e di colpi di scena non deve prendere lezioni da nessuno, tanto meno dai grillini!