Si dice che tra genio e follia il confine sia labile.
E Berlusconi ogni volta ce ne fa menzione. Quante volte è già successo che il cavaliere abbia voluto fare il genio, si sia spinto troppo oltre fino ad essere additato di follia, ma abbia insistito così tanto da raggiungere il traguardo di partenza, conclamato da tutti: genio, è un genio.
Anche stavolta la genialata desterà scalpore, il Cavaliere ha ormai deciso. Il Partito della (o delle? boh) Libertà rinascerà con un nuovo audace nome: “Italia”. Berlusconi era stufo della sigla Pdl, troppo neutra e un po’ barbosa.
“Italia”: un solo nome, facile da ricordare, femminile ma anche calcistico, come le sue due grandi passioni.
Ma il Silvio da Arcore, prima di essere osannato come il nuovo Da Vinci, dovrà superare l’ironia generale.
Già risuonano più profetiche le parole di Dante “Ahi serva Italia… non donna di province ma bordello!”
Già si scervellano i giornalisti, quale nome dare ai politici del Partito Italia? Italiani?
No,va bene essere servi ma così sarebbe troppo. Immaginatevi i titoli: Italiani: piena lealtà a Berlusconi, oppure Italiani: mai divisioni con la Lega(al massimo dividiamo l’Italia)
No no, non va.
Italini? Mah, suona male. Italiesi? Bah, peggio. Il fatto è che nella mente dei cronisti politici continuano a rimbalzare termini che giornalisticamente sono efficacissimi, ma politicamente scorretti.
Ah, poter usare Italioti! Che crasi, che sintesi. Ed esiste già nel vocabolario, con un significato che pare fatto apposta: “Proprio dell’italiano, riferito a certe caratteristiche di opportunismo, strafottenza” o anche “Con valore spreg. italiano che impersona i difetti nazionali”
E perchè no? Non sarebbe male neanche Italietti. Così tra Futuristi postpostfascisti e Italietti postpostliberali si riapre uno scontro secolare.
Ma io, quello che seriamente mi chiedo, è: un partito che si chiama come l’intera nazione che aspira a governare, cosa vuol significare?
Partito, partitus deriva dal latino pars: parte. Perché una parte del popolo rappresenta e una parte deve rappresentare, non il tutto. Una sola volta in Italia abbiamo avuto un partito che era, o pretendeva di essere, totale. Bisogna riconoscere che ebbe molta fortuna, divenne il partito più forte, presto l’unico. Prima di crollare rovinosamente trascinando con sè tutto il paese che rappresentava, in una guerra che tutto il paese non voleva.
Quale partito d’altronde non si riconoscerebbe in quel nome, Italia? Quanto vorrei rispondere: Nessuno!
Ma il nostro è uno strano paese, il paese della retorica dove, le domande, retoriche non sono mai.
Tale partito esiste ed ha tutt’altro significativo nome: Lega Nord. Purtroppo, il caso vuole che sia l’unico alleato del futuro Partito Italia.
Si dirà: Bossi si adirerà, non lo permetterà mai! La coalizione di governo diventerà un ossimoro, un ossimoro geografico! No, cari Italiani, poveri ingenui. Berlusconi i nomi li sa scegliere, non ha fatto altro per tutta la vita. Un senso alla coalizione si troverà, anzi due. Come ogni prodotto di mercato che si rispetti, si potrà scegliere tra due versioni, secondo il piacere del cliente.
Chi è del sud leggerà la coalizione in un senso: Italia Lega (il) Nord.
Chi è del nord la leggerà nell’altro: Lega Nord Italia.
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