Astri di fuoco che abitate la notte e i cieli lontani, Sfere mute che ruotate ciecamente sempre gelate, Voi strappate i giorni di ieri al nostro cuore, Ci gettate nel domani senza il nostro consenso. Piangiamo e i nostri lamenti a voi sono vani. Poiché dobbiamo, vi seguiremo, le braccia legate, Gli occhi rivolti al vostro scintillio puro e amaro. Al vostro cospetto poco importa ogni tormento. Noi taciamo, vacilliamo sul nostro cammino. D’improvviso è nel cuore il loro fuoco divino.


