Si parlerà di pelliccia, per cui se vi da fastidio leggere o vedere, il tasto chiudi è sempre a portata di mano. Perché premetto questo? Perché durante la scorsa settimana della moda, a parte alcuni commenti educati e con cui si poteva creare un dialogo, sono stata costretta alla censura, cosa che non mi piace, ma d’altra parte, se qualcuno non è in grado di capire la posizione di chi la moda la racconta in veste di “reporter”, specialmente durante la fashion week, non ci posso fare niente.
Finita la premessa parliamo di lei, la sfilata di Simonetta Ravizza: mercoledì 20 febbraio, Palazzo della Ragione, proprio nel cuore di Milano a due passi dal Duomo, un’incredibile folla fuori in coda pronta e ansiosa di entrare e vedere da vicino la donna dal mood Urban Luxury pensato dalla Ravizza per il prossimo autunno inverno 2013-2014.
Sfidando la sorte (e le ire di chi non accetterà mai la pelliccia come capospalla), la Ravizza la interpreta comunque in una chiave giovane e stilosa, portando in passerella colori dai più sobri e classici marroni e neri, ai panna, i blu, il rosso e il verde prato. In pelle sottilissima e finemente lavorata le gonne stretch, gli abiti a tubino, tratteggiati da lunghe cerniere metalliche, i pantaloni con pinces, le mini-skirts con plissettature collegiali, i top smanicati e i little black dress di nappa e pizzo.
La mia riflessione personale è la seguente: gli abiti e i pantaloni li trovo splendidi ed eleganti, adatti sia ad una giovane donna che ad una più matura, proprio perché interpretabili in modi differenti dalle diverse fase d’età (come la giovinezza delle modelle ben dimostra, ma altresì ben dimostra la “cliente” tipo della boutique Ravizza). Mi piace l’idea delle linee e dei tagli essenziali che lasciano ad ogni donna la possibilità di giocare con le sovrapposizioni e creare dei look studiati e complessi partendo da capi di per sé piuttosto semplici, mi piacciono anche gli inserti in pelliccia all’interno di capotti e giacche, non amo particolarmente la pelliccia tout court, forse perché la vedo ancora troppo ancorata nel passato, ma apprezzo l’azzardo di nuove colorazioni come il blu e il verde, di grandissimo impatto in passerella, ma di certo non da tutte nella vita quotidiana. Per la Ravizza ci vuole sempre una grande dose di personalità, la medesima grande dose di personalità di cui è dotata la stilista.