Come di consueto, l’associazione Storie In Movimento ha confermato anche quest’anno l’appuntamento estivo del SIMposio, arrivato ormai alla sua ottava edizione. Sulle rive del lago Trasimeno (Magione), dal 26 al 29 luglio si è parlato anche quest’anno di “storia della conflittualità sociale”, focus della rivista Zapruder, considerato uno dei pochi e più riusciti esperimenti di Public History (cos’è?) in Italia. Si tratta di tre giorni di discussioni e dibattiti completamente diversi dal tipico convegno accademico. Ai panel (chiamati “dialoghi”) vengono infatti volutamente affiancati momenti di socialità (pranzi, cene, una festicciola il sabato).
Per noi si è trattato di un banco di prova. E per questo, abbiamo voluto concentrarci su alcune riflessioni che ci investono come gruppo di studentesse e studenti che si è impegnato, inconsapevolmente, in un progetto di public history sul web. Per farlo, abbiamo coinvolto altri due gruppi che si occupano di storia (Equipe Sperimentale di Storia e La.P.S.U.S.) e un giovane dottorando in semiotica, Michele Martini. Il nostro intervento, primo risultato della nostra discussione interna, ha aperto i giochi per poi lasciare spazio alle altre relazioni e ad un appassionato dibattito finale.
Qui sotto, vi proponiamo l’audio diviso nei sei momenti che lo hanno scandito, accompagnati da un resoconto pensato come una mappa per andare a scovare ed ascoltare quello che più vi interessa.
- Il Caso S. – Introduzione (6:01)
L’università e gli “addetti ai lavori”: Shane Gunster e tre possibili soluzioni (0:50): lavoro collettivo, lavoro sulla forma, interdisciplinarietà (2:00) – I vari interventi (4:00) - Il Caso S. – Fra penna e tastiera: pratica e complessità dei nuovi mezzi storici (24:15)
Public e Digital History, la “torre d’avorio” e il ruolo dello/a storico/a nel presente (6:20) – L’ipertesto come interazione più complessa fra chi scrive e chi legge, non un semplice cambiamento di supporto (7:50) – Oltre il lavoro individuale: riapriamo la discussione sulla centralità del lavoro individuale (12:28) – Le tecnologie digitali cambiano lo statuto della fonte? (19.30). Il tutto condito con: Padre Roberto Busa e il suo Index verborum del 1949; i calcolatori, la statistica e l’econometria; il boom delle digitalizzazioni archivistiche; YouTube: come ci vedranno gli storici di domani. - Michele Martini – Uploading memory: contrattare la storia sul sito di YouTube. (17:46)
YouTube e la prospettiva della semiotica (1:30) – l’uso di YouTube in Kosovo fra la popolazione giovanile nella situazione post-conflitto (2:30) – La commistione fra “micro” e “macro” storia (4:30) – Internet come medium, le fonti e le problematiche (7:30) oppure come ambiente relazionale (10:00) – Narrazioni in conflitto (12:50) – “Creatività vernacolare” (Jean Burgess), memoria e nuova oralità (14:40) – Costruzione online della memoria (16:55) - Equipe Sperimentale di Storia – Ricercare e fare storia collettivamente: si può parlare di metodo storico collettivo? (23:00)
Uso delle fonti e produzione di significato verso l’esterno (0:50) – Cos’è l’Equipe (2:00) – Il gas come metafora del mondo universitario (4:45) – L’Equipe come metodo (7:45) – Uno più uno uguale tre (creare un nuovo punto di vista) (11:15) – L’inghippo dell’omissione e la firma collettiva (13:35) – Il paradigma della sostenibilità (15:20) – Cos’è l’interdisciplinarietà (19:00) – La scrittura collettiva (21:00) - Lab. Lapsus – Innovazione, comunicazione storica, storiografia repubblicana… (10:47)
Il laboratorio: teoria e prassi (0:20) – Come comunicare storia ad un pubblico allargato: oltre il testo scritto (2:04) – Il ruolo del web (4:40) – Collaborazione fra saperi diversi (7:10) - Dibattito.
Troppo difficile sintetizzare una lunga e appassionata discussione in un paio di battute. Ovviamente è nel dibattito che è venuto fuori il meglio della giornata. Dai libri di testo alla pedagogia, dal lavoro collettivo che già esiste — anche dentro la “torre d’avorio” — alla necessità di “assaltarla” fino a Wikipedia e altro ancora. Due ore di audio sono tante, per questo potete scaricare gratuitamente il file e ascoltarlo come e dove preferite!
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