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Trama: a Sin City si intrecciano le storie di Dwight, invischiato in una torbida storia dall'ex amante Ava, del giocatore d'azzardo Johnny e della spogliarellista Nancy, in cerca di vendetta dopo la morte del detective Hartigan...
Sono perplessa. Per non dire incavolata nera. Sin City, con tutte le sue imperfezioni, era un capolavoro di nerissima ironia, zeppo di personaggi indimenticabili interpretati da attori in stato di grazia, realizzato in un modo talmente particolare che ancora oggi certe scene rimangono indelebili nella memoria dello spettatore. Uno trepida quasi dieci anni per un sequel, aspettandosi ovviamente che, perlomeno tecnologicamente e visivamente parlando, riesca a superare il capostipite... e cosa si trova davanti? Una cazzatella vergognosa dove l'unica a salvarsi è un'incredibile, sensuale, bellissima Eva Green, protagonista tra l'altro di una delle uniche due storie tratte dai fumetti di Frank Miller visto che sia il segmento con Joseph Gordon-Levitt che quello con Jessica Alba sono stati scritti appositamente per il film, e si vede. La trama complessiva di Una donna per cui uccidere, infatti, è incredibilmente noiosa e sconclusionata, soprattutto per quel che riguarda la cronologia degli eventi, il personaggio di Marv (che nel primo Sin City era forse il migliore) viene troppo spesso utilizzato come tappabuchi o jolly e, diciamocelo, Roark non ha nemmeno la metà del carisma di un Bastardo Giallo o del terrificante Kevin. La colonna portante della pellicola, Una donna per cui uccidere, risulta molto bella su carta ma ormai ha 20 anni e appare incredibilmente ingenua se portata su schermo, soprattutto la sua atmosfera noir fa letteralmente a pugni con la messa in scena tamarra di Rodriguez e Miller, che preferiscono concentrarsi sulla furia omicida di Marv, sul corpo nudo della Green e sulla mattanza di Miho piuttosto che sull'atmosfera del racconto in sé (e fortunatamente hanno tolto di mezzo il greco o non so cosa ne sarebbe uscito fuori, una roba trashissima suppongo), mentre le altre tre storie lasciano lo spettatore con un enigmatico "e quindi..?" timidamente sussurrato a fior di labbra. Capisco il divertissement iniziale con Marv ma, sinceramente, l'autolesionismo di Joseph Gordon-Levitt e il tristissimo alcolismo di Nancy con tanto di ancor più triste fantasma "custode" mi hanno lasciata molto perplessa, come ho detto all'inizio.
Passando alla realizzazione, non capisco se sono invecchiata io e non sopporto più la fintissima resa del bianco/nero con inserti colorati (che nel primo Sin City mi aveva ipnotizzata) o se, effettivamente, allora questa tecnica era usata con criterio mentre adesso viene utilizzata ad mentula canis; ogni sequenza di Una donna per cui uccidere, infatti, mi è sembrata un attacco diretto alla vista e al buon gusto, con i personaggi che paiono quasi arrancare in quei fondali fintissimi mentre gli sprazzi di colore li fanno sembrare dei pessimi cosplayer. Sicuramente, il trucco di Marv è qualcosa di osceno, forse perché in questo capitolo mancano i cerotti bianchi che dissimulavano un pochino il quintale di lattice attaccato al viso di Mickey Rourke, ma anche gli inseguimenti su quattro e due ruote sono imbarazzanti (sul finale, la corsa in moto con Rourke e la Alba mi ha ricordato tantissimo le puntate di quei telefilm in cui i personaggi stanno fermi sulla macchina mentre alle loro spalle scorre un rullo con le immagini...) e, soprattutto, la "metamorfosi" di Dwight mi ha letteralmente uccisa dalle risate: santo cielo, davvero Clive Owen era così impegnato da non poter girare un paio di scene invece di mettere quella parrucchetta da nido di chiurlo in testa a Josh Brolin?? Già che siamo in tema, poi, parliamo degli attori, una tristezza più unica che rara. Come ho detto, si salva solo la favolosa Eva Green, malefica come poche, Joseph Gordon-Levitt è bravo e sempre bellino ma penalizzato da un personaggio inutile, il resto sarebbe da dimenticare... ma perché non infierire? Josh Brolin è un blocco di tufo e lo stesso vale per (Signore perdonami!!!) un Bruce Willis talmente sacrificato che avrebbero anche potuto non ingaggiarlo, Rosario Dawson è la parodia di sé stessa, Jessica Alba triste e molla come Mariottide (tranne quando strippa ma, anche lì, nel primo Sin City ha fatto di meglio), Dennis Haysbert nei panni di Manute, con quella facciotta, fa persino tenerezza (per sostituire il poveroMichael Clarke Duncan non era meglio un altro attore?), Jamie Chung è pessima come nuova Miho e Jaime King non ne ha palesemente voglia e si vede. Avrei sperato nelle comparsate di Lady Gaga e Christopher Lloyd ma nemmeno quelle sono riuscite ad essere abbastanza incisive da tirarmi su il morale, quindi posso fare solo una cosa: pregare perché il flop al botteghino dissuada la premiata ditta Miller e Rodriguez dal girare altri film dedicati a Sin City. Machete Kills Again in Space posso sostenerlo, sorbirmi altre due ore di noir fasullo e pessima computer graphic anche no!
Dei registi Robert Rodriguez e Frank Miller (che compaiono anche nei panni di due barboni in TV) ho già parlato ai rispettivi link. Anche Mickey Rourke (Marv), Jessica Alba (Nancy), Josh Brolin (Dwight), Joseph Gordon-Levitt (Johnny), Rosario Dawson (Gail), Bruce Willis (Hartigan), Eva Green (Ava), Dennis Haysbert (Manute), Ray Liotta (Joey), Christopher Meloni (Mort), Jeremy Piven (Bob), Christopher Lloyd (Kroenig), Jaime King (Goldie/Wendy), Juno Temple (Sally), Marton Csokas (Damien Lord), Jamie Chung (Miho) e Alexa Vega (Gilda) potete trovarli nei vari post a loro dedicati.
Powers Boothe interpreta il senatore Roark. Americano, ha partecipato a film come Frailty - Nessuno è al sicuro, Sin City, The Avengers e a serie come 24. Ha 66 anni e film in uscita.
Johnny Depp avrebbe dovuto partecipare col ruolo di Johnny (e ancora prima con quello di Wallace, se Rodriguez e Miller avessero incluso nella sceneggiatura All'inferno e ritorno) ma ha rinunciato per impegni pregressi, mentre Salma Hayek, Rose McGowan, Angelina Jolie, Rachel Weisz, Michelle Williams, Helena Bonham Carter, Scarlett Johansson, Anne Hathaway e Jennifer Lawrence erano state tutte prese in considerazione per il ruolo di Ava. Finite le curiosità, aggiungo solo che se Sin City - Una donna per cui uccidere vi fosse piaciuto potete tranquillamente leggere le pregevolissime opere di Frank Miller e recuperare il primo, favoloso Sin City assieme a 300. ENJOY!
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