Povero Bobo, da quando è diventato segretario, altri nodi spinosi vengono al pettine. Hai voglia a dire "legalità padana", hai voglia a dire che i leghisti sono tutti onesti e che i ladri sono quei mezzi terroni che inquinano la lega...purtroppo la cronaca costantemente li smentisce.
E' di oggi la notizia pubblicata sull'Arena, di un sindaco Alessia Segantini, primo cittadino di Zimella, condannato per riciclaggio.
Così l'articolo di Paola Bosaro su L'Arena:
Alessia Segantini è stata condannata a due anni di reclusione e 3 mila euro di multa per riciclaggio. Ieri mattina, in tribunale a Verona, è terminato il processo di primo grado a carico della prima cittadina leghista di Zimella e della madre Marisa Fasolo, accusate «di aver impiegato denaro, beni o utilità di provenienza illecita». Il giudice per l’udienza preliminare Laura Donati ha condannato entrambe. Per Alessia Segantini il giudice ha disposto la sospensione della pena per quanto riguarda la detenzione. Marisa Fasolo, invece, è stata condannata ad un anno, 9 mesi, 10 giorni e a 1.400 euro di multa. Anche per lei verranno adottati i benefici di legge. Le due donne avevano optato per il rito abbreviato, rinunciando al dibattimento e accettando di essere giudicate direttamente in sede di udienza preliminare. Gli avvocati Marina Iacobazzi di Verona e Giuseppe Coliva di Bologna hanno preferito non commentare la sentenza, in attesa del deposito delle motivazioni che avverrà fra trenta giorni. Hanno solo riferito che «sotto il profilo psicologico è stato un duro colpo e che le imputate non se l’aspettavano».
Secondo quanto riportato dall'Arena, si tratterebbe di tangenti intascate da suo padre Filiberto, ex ispettore dell’Agenzia delle Entrate.
Al netto delle solite considerazioni sul terzo grado di giudizio, ci toccherà ora attendere l'attenta analisi dell'albero genealogico, per scoprire sicure ascendenze terroniche del primo cittadino. Del resto la filosofia patana è "il furto è altrove" per giunta " a mia insaputa".