Henry Raeburn, il reverendo Walker pattina sul lago Duddingston
Sono praticamente coevi, settecenteschi i due dipinti che vi propongo oggi nel nostro divagare. Il primo rappresenta un giovane aristocratico francese che usa le carte piegandole per farne castelli. Il secondo è un reverendo che in una fredda giornata si diverte a pattinare e sembra divertirsi di più, lui membro del primo club di pattinaggio della storia, dalle parti fredde di Edimburgo, verso Duddingston o Lochend. Colpisce la sottile scarpetta da ballerino sulla quale sono fissate le lame dei pattini con la stessa stringa di cuoio rosso che piaceva a Federico da Montefeltro sulla sua armatura. E' un'epoca questa, come già abbiamo visto, dove la pittura indaga con attenzione scientifica la realtà,e dove i nasi tendono a essere a punta. Così possiamo vedere i segni sul ghiaccio lasciati dall'abilità rotatoria del pattinatore, come la descrizione perfetta del legno curvato che forma il bordo del tavolo da gioco.Il primo artista è Sir Henry Raeburn e forse pochi di voi lo conoscono. Henry Reaburn nacque, figlio di un artigiano, nel villaggio di Stockbridge, non distante da Edimburgo (oggi parte della città). Rimasto orfano, venne affidato alle cure di un fratello maggiore che lo mandò a studiare nella George Heriot's School di Edimbrugo, dove il giovane Henry ricevette una discreta educazione. All'età di quindici anni entrò a lavorare nella bottega di un orafo, dove dimostrò di essere molto versato per la decorazione di gioielli e la lavorazione dell'avorio. In poco tempo gli venne affidata la realizzazione di ritratti miniati, dei quali si dimostrò un buon realizzatore, ed in seguito si dedicò ai dipinti su olio. L'orafo presso cui lavorava lo presentò a David Martin, uno dei più stretti collaboratori del pittore scozzese Allan Ramsay. Fu per due anni (1785-87) a Roma e tornato a Edimburgo divenne un affermato ritrattista, ricevendo numerosi riconoscimenti ufficiali.Jean-Baptiste-Simeon Chardin, giocatore di carte
Il secondo è Jean-Baptiste-Simeon Chardin, autore soprattutto di pregevolissime nature morte e di quadri aventi come soggetto i giochi semplici dell'infanzia. Celebri anche i suoi ritratti eseguiti a pastello. Figlio di un ebanista fabbricante di biliardi a servizio del re, diversamente dai suoi contemporanei non frequentò l'Accademia né soggiornò a Roma, ma si formò come apprendista nello studio del pittore Pierre Jaques Cazes e poi in quello di Noël Coypel e di Joseph Aved: ancora giovane, partecipò al restauro degli affreschi del Primaticcio nella reggia di Fontainebleau. Recentemente riscoperto in Italia grazie alla bella mostra organizzata a Palazzo Diamanti, la prima interamente dedicata a lui nel nostro paese.