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Siracusa e… la dolce vita. Ortigia: Diario notturno di una turista per caso

Creato il 15 luglio 2014 da Giornalesiracusa

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News Siracusa: Siracusa e la dolce vita. La città ritorna agli antichi fasti e si trasforma in un luogo che oramai, sempre di più, sforna eventi su eventi per il proliferare d’innumerevoli iniziative e che evidenzia perciò un intenso movimento di rinnovamento, oltre che culturale anche riguardante il puro e semplice divertimento per il visitatore che abbia voglia di fermarsi a Siracusa per un certo lasso di tempo oppure per il turista mordi e fuggi: ce n’è insomma per tutti i gusti.

In questo ultimo periodo, stiamo assistendo al risveglio culturale di una città che, per troppi anni, aveva vissuto accontentandosi di ripiegarsi su un’eredità storica e monumentale che non lasciava spazio alla fantasia ed alla creatività. Stiamo vivendo oggi, invece, il crearsi nella città di un’energia nuova, che la anima di moderni impulsi e le conferisce una bellezza esclusiva ed innovativa, generata proprio da una ventata di fresca attualità.

Il viaggiatore, che sosta nella nostra città, può trovare ogni riferimento alla storia ed al passato nei magnifici palazzi, musei, siti archeologici e paesaggistici e attraverso le innumerevoli manifestazioni ad ogni livello della cultura, dove arte, musica, teatro, ballo, balletto, canto, cinema, pittura, poesia, letteratura, artigianato e molto altro ancora si fondono in un misto altamente qualificato, ma, anche, surreale, che rende l’atmosfera sublime e sofisticata. La Siracusa bene, colta, opulenta, patrimonio di evoluzioni millenarie, che rivivono in quelle sue pietre candide, poste a ricordo ed a suggello delle tante stratificazioni e di un potere e di una supremazia incontrastate, è tutta da visitare.

La bellezza diurna si dipana in un percorso mozzafiato, che lascia il visitatore estasiato ed enormemente meravigliato per sì tanta bellezza ed incanto.

Nel nostro riguardare la città in una chiave più moderna, nella nostra rivalutazione di come possa essa apparire ad un qualsiasi viaggiatore o ad un turista per caso, con la bella scusa della luna che, sabato sera, 12 luglio, era tutta un’enorme palla vitrea soave, ci siamo incamminati in un tour notturno per l’Isola di Ortigia.

Il giro inizia dal Ponte Umbertino, dove lasciamo la nostra autovettura e c’inoltriamo per il Ponte, ammirati dalle belle e costose imbarcazioni da diporto, posizionate sotto il Ponte e che, di continuo, a Siracusa giungono. Un odore soave di pescato e di frittura di pesce c’inonda per quella miriade di localini che incontriamo, i quali sfornano i più raffinati profumi della locale e preziosa arte culinaria. Arriviamo a Piazza Archimede e musica e vociare c’inducono a proseguire in un misto di bar e negozietti di svariate mercanzie. Piazza Duomo si staglia dinanzi a noi con una miriade di gente, che conversa amabilmente o che sosta per qualche scatto notturno, baciata dall’imponenza della Cattedrale e dai maestosi e signorili palazzi. I locali della Piazza pullulano di frequentatori, che si riversano da ogni dove per l’incanto del luogo, che vuole l’Isola di Ortigia come la più bella tra le perle della città. Mentre ci fermiamo anche noi catturati e sforzandoci di guardare con occhi nuovi la nostra città, ci colpiscono gli artisti di strada, quello strano signore che fa parte anch’egli delle belle attrazioni della città, che muove e fa cantare il suo bel burattino ed un gruppo folcloristico serale, che canta per i vari locali le belle canzoni della nostra tradizione popolare per ammaliare i turisti, poi la venditrice di rime ed ancora il ritrattista. Per la prima volta, vediamo la città come possa osservarla un comune visitatore, il fatto ci diverte moltissimo e gli scatti si sovrappongono.

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C’inoltriamo verso Piazzetta San Rocco, ci attrae la musica revival di De Gregori che, dentro un antico cortile, un pub alla moda regala a quanti bivaccano o solamente sostano a curiosare. Lasciamo il magico cortile, colmo di  ascoltatori per la Piazzetta, dove uno schermo gigante proietta video musicali ed una moltitudine di giovani s’intrattiene, mollemente adagiata tra i divani in bambù a bere qualche cocktail colorato ed a conversare, mentre la musica rimbomba tra i vetusti e secolari palazzetti, a guardia di quei chiassosi locali alla moda.

Scendiamo per la Fonte Aretusa, locali, localini, tra ciotole di buona frutta, bevande alla frutta, frappè e gelati, ancora bar, pub e bibite d’ogni genere e musica per ogni dove, generi vari si mescolano in un’allegria insolita e scanzonata come la stagione estiva più impone. Anche le famose papere starnazzano acutamente nella Fonte, sicuramente coinvolte dal vortice dello spensierato divertimento.

Passiamo per il Lungomare Alfeo, dove c’investe nuovamente il buon odore di pesce freschissimo, altra prerogativa della nostra bella città che, dal mare, riceve gran parte della propria ricchezza. La musica è il filo conduttore della nostra passeggiata notturna, un giovane interprete canta per i clienti di un ristorante alcune cover di musica italiana, mentre gli avventori della notte consumano il loro ottimo cibo, baciati da quella maestosa luna, che si specchia nel mare, rendendo la notte magica e luminosa come giorno, inebriandoci di romanticismo.

Giungiamo a Castello Maniace e restiamo incantati dalla magia della solita luna, che sembra accompagnarci nel nostro lungo girovagare senza meta, la quale bacia la moltitudine di giovani affacciati alla ringhiera che dà sull’antico fossato, immerso tra due bracci di mare. Ancora musica, proiezioni di video sulle pareti dell’antica caserma Abela e luci artificiali soffuse, mentre, a suon dei vari cocktail multicolorati, uno stuolo di giovani si sofferma in un soave parlare tra i comodi sofà di un altro moderno ritrovo che, come la tendenza impone, richiama i bistrò francesi ed i magici locali orientali. A malincuore, lasciamo la magia del Castello e ripercorriamo Lungomare Alfeo, saliamo per Piazzetta San Rocco, i ristoranti sono ricolmi di gente che, ben abbigliata, è appena ritornata dal Teatro Greco dopo la prima dell’Aida. Ancora musica, in certi locali si fa più forte, come nei disco pub, ci sentiamo a Saint Julien, a Malta.

Scendiamo per Via Cavour ed un chitarrista rasta ci suona la chitarra per etniche melodie di strada e poi ancora trattorie, osterie, winebar, localini alla moda, entro piccoli anfratti, in minuscole casine, che ricordano il lontano e vivido passato ortigiano. Incontriamo un locale frequentato da turisti stranieri,  sempre in Via Cavour, l’antica “via delle scarpe”, dove un gruppo musicale all’interno, tra candide pareti, suona melodie dei Beatles e lì si ferma il cuore, a ripercorrere ricordi personali del non troppo lontano passato, mentre alcune belle turiste inglesi biondissime accennano un ballo. Faccio un logico pensiero, Siracusa e… la dolce vita, uno spontaneo accostamento e so già che stanotte farò le ore piccole piccole a scrivere e so bene cosa scriverò…Sono le due quando giungiamo al Ponte Umbertino, stanchi, ma, con una consapevolezza nuova, padroni di una città che non erroneamente molti hanno avuto l’ardire di dire che sia la più bella al mondo.


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