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Siracusa: firmato il decreto che autorizza la realizzazione della piattaforma Vega B

Creato il 27 dicembre 2014 da Giornalesiracusa

1396120880-vega-b-nascera-a-4-miglia-da-vega-aNews Siracusa: è stato firmato dal ministro dell’Ambiente, nella persona di Gian Luca Galletti, il decreto che autorizza la realizzazione della piattaforma Vega B, la piattaforma marina che affiancherà la Vega A, che si trova a poche miglia dalla città di Pozzallo, nel ragusano. La piattaforma Vega B sarà più piccola rispetto all’altra piattaforma, che opera a largo delle coste iblee dal 1987 con compiti di estrazione del greggio.

Adesso, una volta ottenuta la firma da parte del ministero dell’Ambiente, ritenuto il parere più importante e vincolante, si attendono le altre due autorizzazioni dei ministeri dello Sviluppo economico e dei Beni Culturali che, a questo punto, avranno un percorso assai più agevole.

A rendere nota l’apposizione della firma che autorizza la realizzazione della piattaforma, il deputato regionale Bruno Marziano, presidente della commissione Attività produttive dell’Ars.

Si conclude un percorso di autorizzazioni – ha dichiarato Bruno Marziano – teso a garantire il massimo rispetto per l’ambiente, la sicurezza totale della piattaforma e l’adozione di tutte le nuove tecniche utili a garantire la salvaguardia della fauna e della flora marina“. Secondo il deputato regionale Marziano la realizzazione della piattaforma Vega B, potrebbe portare anche dei benefici per il territorio siracusano.

Esprimo soddisfazione per questa decisione importante – continua il Marziano - che potrà determinare, ove la Edison società decidesse di realizzare strutturalmente in Sicilia, a punta Cugno ad Augusta o a Marina di Melilli, uniche due aree attrezzate in per la costruzione delle piattaforme in cui, oltretutto, è stata costruita “Vega A” e altre piattaforme petrolifere, il rilancio della zona industriale nel settore della metalmeccanica. Oltre a diventare un polo di eccellenza, si schiuderebbero possibilità di lavoro per decine di imprese e per oltre 2 mila addetti“.

Le associazioni ambientaliste invece, in questi ultimi anni, hanno promesso battaglia per la chiusura delle due piattaforme, nutrendo dei dubbi anche per quanto concerne i posti di lavoro promessi.


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