Pubblichiamo una nota dell’Arch. Nicoletta Abela, consigliere di Circoscrizione Neapolis di Progetto Siracusa, in merito ad un fatto accaduto sabato in occasione delle giornata FAI.
Sento, come Consigliere della Circoscrizione Neapolis e come cittadina affascinata dallo straordinario patrimonio culturale del nostro territorio, la necessità di sottolineare la bontà di iniziative come quella in svolgimento ad opera del FAI per le giornate di primavera, che rende possibile la fruizione di uno dei tanti siti purtroppo, chiusi per svariati motivi che non sto qui ad elencare. Il sito che ho avuto la possibilità di vedere ieri così come tante centinaia di visitatori è la latomia di Santa Venera e tutto un percorso ben organizzato fino all’anfiteatro romano, grazie anche alla collaborazione di studenti e volontari della Protezione Civile.
Certamente da apprezzare lo sforzo di tanta gente, il FAI e i suoi volontari in primis, ma non posso non fare una puntualizzazione sullo sgradevole episodio che spesso mi è capitato in queste occasioni, ma che ieri ha toccato l’apice; ho contentezza che tanti visitatori occasionali di questi luoghi si recano, particolarmente in queste giornate organizzate, presso i siti prescelti per l’occasione, non solo attratti dall’eccezionalità dell’evento ma anche, considerando il momento di crisi, dal fatto che sono ad ingresso gratuito; questo non è del tutto corrispondente a verità!
All’ingresso si percepisce un pressante invito a contribuire non solo con un’offerta, ma addirittura con offerta minima “ suggerita” di € 3,00 (cifra che in altri siti simili è pari al regolare biglietto di ingresso), invito che molti se non tutti i presenti abbiamo colto senza nessun dissenso, ma non è tutto; premesso che credo sia una prevaricazione stabilire che ognuno accetti il loro, non tanto velato, suggerimento, prima solo scritto, poi caldamente espresso verbalmente, è successo dell’altro; ieri, invitati a sostare all’ingresso in attesa di costituire un congruo gruppo per la visita guidata, ho assistito ad una scena poco edificante; una volontaria del FAI, in modo a suo dire scherzoso, ma che non lo era assolutamente, inizia ad alzare il tono di voce invitando tutti i presenti a elargire il contributo suggerito e non vedendo un visitatore appropinquarsi alla cassetta di raccolta fondi, lo invita a farlo, alla risposta dell’imbarazzato visitatore, quasi additato dalla volontaria come “evasore di contributo” davanti ad un buon numero di persone, che il contributo l’aveva già elargito la moglie, la volontaria, sempre con tono di voce abbastanza alto, si rivolgeva ai presenti dicendo: “ tre euro la moglie, tre euro il marito!” a questa ulteriore precisazione piuttosto spiacevole, palesemente riferita a ciò che aveva appena detto, il visitatore chiede alla moglie, ferma già oltre l’ingresso, quanti soldi avesse lasciato in cassetta, la risposta è stata € 6,00, due quote, quindi, del “suggerito” contributo, al quale corrisponde la consegna di un foglio A4 con note descrittive sul luogo oggetto della visita, dato solo a coloro che conferivano l’offerta; allo spiacevole accaduto il Capo Delegazione del FAI, gentilmente offriva il foglietto al mortificato visitatore che ovviamente alterato rifiutava.
Ribadisco il mio punto di vista, che un contributo in questo contesto, ovvero ingresso libero in un luogo aperto per l’occasione, debba essere facoltativo e non caldamente suggerito con cifra minima specifica! Ho voluto precisare quanto accaduto, affinché si colga il mio personale suggerimento per coloro che si trovano coinvolti a promuovere iniziative di alto valore culturale come questa, che per forza di cose hanno rapporti con il pubblico, che ci si augura sempre più numeroso, che la cordialità è alla base dell’accoglienza a qualsiasi livello si partecipi a svolgere il ruolo affidato, volontari, guide, membri di associazioni o qualsiasi altra mansione. Concludo – afferma Abela – dicendo che questi episodi fanno male alla cultura, al nostro patrimonio e alla città!