
News Siracusa: i sindacati sono tornati in strada per chiedere certezze, lavoro e tutela per i giovani. Lo hanno voluto testimoniare anche a Siracusa Cgil e Uil per lo sciopero generale in una delle 54 città d’Italia dove si è tenuto un corteo da piazzale Marconi fino a piazza Archimede. In strada operai, pensionati e studenti. Presenza massiccia, come previsto, in occasione dello sciopero generale indetto dai sindacati contro le manovre del Governo Renzi, che penalizzano ogni fascia sociale e soprattutto le stesse organizzazioni sindacali. La Uil ha aderito con diverse centinaia di persone, in rappresentanza delle varie categorie, con un lungo corteo che si è snodato da piazzale Marconi, lungo corso Umberto e corso Matteotti, fino ad arrivare a piazza Archimede per il comizio finale.
Un faccia a faccia dovuto, questo, per ribadire ancora una volta i concetti espressi ultimamente e cioè che questo Governo non soddisfa proprio nessuno. “Noi siamo stati protagonisti di questo sciopero – ha detto il segretario territoriale Stefano Munafò – perché queste prese di posizione del Governo non ci soddisfano. Tutte queste operazioni non portano a ciò che pensiamo, ci sono tante esigenze, ecco perché oggi siamo scesi in piazza supportati anche dal mondo studentesco perché proprio i giovani sono il nostro futuro e il Governo sembra proprio non tenerne conto. Quindi attenzione rivolta ai giovani ma anche agli anziani e a un sistema pensionistico che vede sempre più tagli così come gli ammortizzatori sociali. Siamo soddisfatti della massiccia presenza dei nostri associati, perché i problemi stanno a cuore di tutti e più siamo, più potremo sempre più far sentire la nostra voce e il nostro peso”.
Salvatore Pasqualetto, segretario regionale degli Industriali Uil ha aggiunto: “Il Governo deve convincersi che non può governare da solo ma 
Michele Pagliaro, segretario regionale della Cgil: “La manifestazione di oggi ha dimostrato quanto il tema del lavoro sia nella regione una emergenza. La Sicilia soffre per le scelte di governo sbagliate. Un numero per tutti: negli ultimi 5 anni si sono persi 200mila posti di lavoro e le produzioni si sono ridotte del 40%. Il governo deve aiutare il Mezzogiorno, non saccheggiarlo. E intanto la Regione cosa fa? Sta a guardare. Non solo, non fa nulla per rilanciare il territorio. Un esempio? Potrebbe impegnare i 342 miioni di euro della Ue per rilanciare il lavoro giovanile, e invece non spende nemmeno un euro”.





