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Siria: “Abbiamo le prove”. Ma sono segrete

Creato il 02 settembre 2013 da Albertocapece
Convoglio russo entra nel Mediterraneo da Suez

Convoglio russo entra nel Mediterraneo da Suez

Il mondo si trova sulla soglia di una nuova guerra, che è già drammatico di per sé, ma soprattutto davanti a un bivio di minimo comun denominatore di civiltà che deciderà del futuro: o accettare l’ultima grottesca tesi statunitense, espressa al governo russo, secondo cui esisterebbero le prove sull”uso di gas nervini da parte di Assad, ma non possono essere mostrate perché segrete, oppure respingere al mittente come irricevibile e lesiva della dignità delle nazioni un simile obbrobrio e pretendere che tali prove vengano mostrate all’opinione pubblica e siano vagliate dall’Onu.

Nel primo caso la superpotenza militare sarà di fatto autorizzata a intervenire dove e quando vuole con una scusa qualsiasi, con un verità inverificabile, sotto la spinta di ogni tipo di interessi mascherati da ragioni umanitarie o di difesa. Non è che non sia già accaduto: è successo in Iraq, nei Balcani, in Afganistan, in Libia ma sempre l’azione è stata accompagnata da prove sia pure falsificate e mediatizzate, da ordigni di distruzione di massa che non c’erano, da stermini  e relative incomprensibili foto satellitari che non esistevano, da accuse di proteggere e foraggiare il terrorismo che invece avrebbero dovuto essere rivolte a fedeli alleati. Ma si è sentito sempre il bisogno di costruite e mostrare verità, anche se fasulle, come giustificazione. Ora invece si pretende che ci si fidi sulla parola e questo sconfinamento nell’arbitrio non è un cambiamento marginale: esige un riconoscimento di giudice supremo che fino ad ora spettava formalmente all’Onu. Non ci vuole molto per comprendere come questo metta in moto il meccanismo della prossima guerra mondiale – in questo ha ragione il papa – perché distrugge le radici stesse della diplomazia e del diritto internazionale. E nel segreto metterà le ali al riarmo anche nucleare.

Perché se non si costringe l’amministrazione Usa a fornire delle evidenze che giustifichino un intervento, sia pure in un’ottica imperiale, allora si darà sempre più spazio alla tentazione dell’america bianca di affidare tutte le chances di controllo mondiale all’apparato militare, abbandonando anche i residui di quella “innocenza” che non è mai esistita se non come leggenda.


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