L’organizzazione condanna l’uso di siti storici a scopo militare. Intanto l’Unicef denuncia: a Homs i civili disperati mangiano i gatti randagi.
Uno scatto dell’Église a Baqirha, in Siria (unesco.org)
E’ allarme in Siria per il patrimonio artistico. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, il direttore dell’Unesco, Irina Bokova, l’inviato dell’Onu e della Lega Araba per la pace in Siria, Lakhdar Brahimi, hanno lanciato un appello alle parti coinvolte nel conflitto a proteggere il patrimonio culturale e artistico del Paese.
Alle truppe di governo e ai ribelli siriani è stato quindi chiesto di “interrompere immediatamente la distruzione del patrimonio siriano e di salvare il ricco mosaico sociale e culturale della Siria”. I funzionari Onu hanno condannato l’uso di siti storici a scopo militare, tra cui quattro patrimoni dell’Umanità come Palmira, Crac dei Cavalieri, la Chiesa di San Simeone nei villaggi della Siria del nord e ad Aleppo, compresa la Cittadella di Aleppo e hanno denunciato che “tutti i livelli della cultura siriana sono ora sotto attacco, compresi quelli dell’era pre-cristiana, cristiana e musulmana”.
Intanto l’Unicef denuncia: a Homs i civili disperati mangiano i gatti randagi. In una intervista andata in onda mercoledì sera sulla Cnn il direttore dell’Unicef, Anthony Lake, ha parlato di famiglie che mandavano i loro figli a cercare nelle case abbandonate piccole bottiglie di olive, pane marcio e altre cose da mangiare.
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