Magazine Attualità

Siria, Ban Ki-moon attacca il Consiglio Onu

Creato il 29 settembre 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Siria, il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon attacca il Consiglio di sicurezza dell'Onu: quattro anni di paralisi. Riferendosi poi alla crisi dei migranti afferma "Nel XXI secolo non si costruiscono muri".

Nel corso della 70esima Assemblea generale dell'Onu, Ban Ki-moon tocca alcuni dei temi più caldi dell'attualità: i migranti, la povertà e il conflitto in Siria. Temi su cui il segretario generale non usa mezzi termini, puntando il dito contro gli scarsi finanziamenti alle Nazioni Unite per affrontare le crisi. In merito al caso della Siria ha dichiarato:

"Quattro anni di paralisi diplomatica del Consiglio di Sicurezza hanno fatto sì che la crisi siriana sia andata fuori controllo. Cinque Paesi in particolare hanno la chiave: Russia, Usa, Arabia Saudita, Iran e Turchia. [...] La responsabilità è innanzitutto in capo alle parti del conflitto in Siria, ma guardare solo all'interno del Paese mediorientale per trovare una soluzione non è sufficiente, la battaglia è guidata anche da poteri e rivalità regionali. [...] L'inviato speciale dell'Onu Staffan de Mistura sta facendo tutto quanto in suo potere per creare le basi di una soluzione pacifica, ma è arrivato il momento per altri, in primis per il Consiglio di Sicurezza e per gli attori regionali piu' importanti, di fare un passo avanti".

"Nel 21esimo secolo non possiamo costruire muri e steccati. Prima di tutto dobbiamo guardare alle cause alla radice nei paesi di origine" ha poi affermato Ban, riferendosi alla crisi dei migranti e dei rifugiati, "congratulandosi" con i Paesi europei che stanno garantendo il diritto di asilo, ma sottolineando anche che l'Ue deve fare di più e che tutti i Paesi devono prendersi le proprie responsabilità. Il segretario generale ha poi ribadito il problema del sottofinanziamento delle agenzie umanitarie dell'Onu: "Il sistema umanitario globale non è guasto, è senza soldi: non riceviamo denaro a sufficienza per salvare abbastanza vite umane", riferendo che solo un terzo dei fondi richiesti per la Siria e la metà di quelli chiesti per l'Iraq e lo Yemen sono stati finanziati.

Ban lancia inoltre la sfida: "Lo scopo è chiaro, la missione è possibile e l'obiettivo è in vista: sradicare la povertà entro il 2030. Ciò che conta ora è trasformare le promesse in cambiamenti concreti", riferendosi agli obiettivi per lo sviluppo concordati dagli Stati membri. "Lo dobbiamo a sfollati e persone dimenticate, perché l'ineguaglianza cresce e l'impazienza verso i leader è percepibile. Lo dobbiamo alle future generazioni".

S.C.

Siria, Ki-moon attacca Consiglio

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog