Nuovi massacri in Siria, operati dalle truppe del Presidente dittatore Assad. Il Post:
Ieri l’esercito siriano ha attaccato la cittadina di Houla, nella provincia di Homs, in Siria, uccidendo, secondo quanto riportato da BBC citando l’opposizione siriana, almeno 88 persone. Secondo il comunicato diffuso sul sito dei Comitati di coordinazione locale in Siria (LCCSyria), una rete antigovernativa che organizza manifestazioni e monitora gli attacchi alla popolazione civile, la maggior parte degli 88 morti sarebbero donne e bambini, uccisi dai colpi dell’artiglieria dell’esercito siriano.
Se il bilancio venisse confermato si tratterebbe del più grave attacco dei soldati di Bashar al-Assad da quando, il 12 aprile scorso, era iniziata la tregua che avrebbe dovuto essere il primo passo per avviare il piano di pace proposto da Kofi Annan, inviato speciale delle Nazioni Unite e della Lega Araba.
A piu di un anno dall’inizio delle proteste si contano migliaia di vittime tra i manifestanti. Il regime repressivo siriano cerca in tutti i modi di salvarsi dall’onda lunga della Primavera araba. Al contrario della Libia, però, a causa dei veti russi e cinesi, il Mondo rimane a guardare senza intervenire. Alla faccia della difesa dei diritti umani.