L’83% delle luci in Siria si è spenta dall’inizio del conflitto, di cui tra qualche giorno cadrà il quarto anniversario. E’ quanto emerge dalle immagini satellitari secondo uno studio condotto dai ricercatori delle Università di Wuhan in Cina e del Maryland negli Stati Uniti in collaborazione con la coalizione “With Syria”, composta da 130 ong. Aleppo è quasi totalmente senza luce, infatti nel 97% del territorio si sono spente.
Dal canale Youtube With Syria.
L’83% delle luci in Siria si è spento dall’inizio della guerra nel 2011. L’analisi delle immagini satellitari mostra che il numero delle luci visibili sulla Siria nelle ore notturne è crollato dell’83% da marzo 2011, quando ebbe inizio la guerra. “Le immagini satellitari sono la fonte di dati più obiettiva sul grado di devastazione della Siria su scala nazionale”, ha spiegato Xi Li, ricercatore e capo progetto. ”Raccolte a 500 miglia dalla terra, queste immagini ci aiutano a comprendere la sofferenza e la paura che i cittadini siriani sperimentano ogni giorno, mentre il loro paese viene distrutto”, ha continuato Xi Li, precisando che “nelle aree più colpite, come Aleppo, quasi il 97% delle luci si sono spente”.
La campagna “With Siria”, che ha lanciato una petizione per chiedere aiuto ai leader del mondo. “With Syria” ha diffuso un video e lanciato una petizione globale per chiedere ai leader di tutto il mondo di “riaccendere le luci in Siria”. “A quattro anni dall’inizio della crisi, i cittadini della Siria sono piombati nel buio: indigenti, spaventati e in lutto costante per le persone perdute e per il paese che hanno conosciuto e che non c’è più”, ha commentato David Miliband, ex ministro laburista e presidente di International Rescue Committee, una delle organizzazioni che fa parte di “With Syria”. ”A tutt’oggi c’è ben poca luce in questo tunnel”, ha aggiunto Milliband, ricordando che “oltre 200mila persone sono state uccise e quasi 11 milioni sono state costrette a lasciare le proprie case. I siriani - ha sottolineato - meritano molto di più dalla comunità internazionale”.
L’iniziativa mira a “dare priorità a una soluzione politica che abbia al centro i diritti umani, promuovere una risposta umanitaria sia per chi si trova ancora in Siria che per i rifugiati e gli sfollati, insistere affinché tutte le parti in conflitto pongano fine agli attacchi sui civili e ai blocchi sugli aiuti”, come si legge sul sito di “With Syria”. (ADNKRONOS)