Siria, oltre la guerra civile

Creato il 18 luglio 2012 da Chiosaluxemburg @ChiosaLuxemburg


Su questo blog ci siamo occupati in passato della situazione siriana. Siamo stati fra i pochi e con le difficoltà di chi non può avere notizie di prima mano. Le cose però ieri sono precipitate drammaticamente dopo settimane e settimane di guerra civile che l’occidente si ostina a non seguire o a seguire di striscio. Io posso limitarmi a fare un bricolage di notizie prese da varie agenzie, giornali e blog, perché in questi giorni ho maturato una sola consapevolezza: non ho più le idee chiare, forse non le mai avute, e quello che è successo ieri contribuisce a renderle ancora meno chiare. Ripeto ancora una volta che il fine di questo blog è porre domande e lasciare che le risposte le diano i lettori. Ma le risposte in questo caso vorremmo che venissero da più fonti. Io metterò tutte quelle che ho a disposizione. In più, metterò l’amore che mi lega ad una terra che mi ha dato i natali: la Siria. Vorrei che qualcuno mi spiegasse davvero cosa sta succedendo.
Cominciamo con Adnkronos e la cosiddetta “nuda cronaca”, se di nuda cronaca si può parlare:
Damasco, 18 lug. - (Adnkronos/Aki/Ign) - Si stringe il cerchio intorno al regime del presidente siriano Bashar al-Assad. Il suo ministro della Difesa, generale Dawood Rajha, il capo dei servizi segreti militari, vice capo di Stato maggiore dell'Esercito nonché cognato di Assad, Asif Shawkat, e il presidente del Comitato di crisi nonché consigliere militare del capo di stato, colonnello Hasan al-Turkmani, sono stati uccisi in un attacco al quartier generale della sicurezza, dove era in corso una riunione tra militari e governo. La dinamica dell'attentato, che sarebbe stato eseguito da un kamikaze che faceva parte delle guardie del corpo che lavorano per l'entourage di Assad - come ha rivelato una fonte della sicurezza alla tv di stato di Damasco 'al-Ikhbariya' - non è del tutto chiara. Fonti dell'opposizione hanno parlato invece di un ordigno piazzato all'interno dell'ufficio in cui era in corso la riunione. L'attentato è stato rivendicato dall'Esercito siriano libero, che riunisce disertori e oppositori armati, schierati contro il regime siriano. "Rivendichiamo la responsabilità dell'operazione", ha detto il colonnello Riad al-Asaad, comandante dell'Esercito siriano libero. Ma anche il gruppo islamico Brigata dell'Islam, sulla sua pagina Facebook, sostiene che l'attentato è stato eseguito da uomini del suo battaglione 'Brigata dell'Islam'.
A questo punto devo commentare e fare anche un tantino di dietrologia: finora mi sono sentito di avallare la tesi dell’onu. Tutto faceva pensare ad un Assad  dai toni costantemente minacciosi, che reprimeva nel sangue ogni tentativo di sommossa, come anche oggi  ha promesso di "tagliare le mani a chi attenta alla sicurezza nazionale"; ma Bashar al Assad ( e questo ho già avuto modo di scriverlo), non è suo padre: è un pupazzo nella mani dei militari e oggi il regime è apparso più debole che mai. Come potevano sapere i ribelli  quale fosse il giorno, l’ora  e il minuto preciso della riunione in cui è stato fatto fuori mezzo quartiere generale di Assad mettendo così un ordigno? Allora dovevasi trattare di kamikaze infiltrato, ma sarebbe davvero qualcosa alla “operazione Valchiria”. Oppure i ribelli hanno davvero robusti appoggi esterni? Primavera araba o estate ingarbugliata? 
A questo punto mi sento in dovere anche io di dover diffondere un documento che da diverso tempo gira sul web: si tratta di un articolo dell Frankfurt Algemeine Zeitung. Il contenuto è piuttosto controverso perché attribuisce la responsabilità della strage di Houla proprio ai gruppi che si oppongono al regime di Assad. Secondo la ricostruzione del giornale tedesco i morti sono tutti alawiti, cioè gente vicina alla minoranza di cui fa parte Assad. D'altronde anche in questo articolo del Corriere della sera del maggio scorso, i ribelli rivendicavano " attacchi coordinati contro il regime di Assad", e Damasco si dichiarava estranea alla strage di bambini a Houla.In molti già allora stentavano a a capire quali fossero le responsabilità, ma gli USA puntavano il dito contro il regime mentre Mosca nicchiava.   Vediamo comunque l’articolo del FAZ firmato da Rainer Hermann:
"Come sappiamo i membri dell'opposizione che rifiutano la violenza sono regolarmente uccisi e minacciati di morte da parte dei terroristi, quindi le mie fonti mi hanno domandato di non menzionare i loro nomi; il massacro di Houla é avvenuto venerdì dopo le preghiere, gli scontri sono iniziati con attacchi a tre posti di blocco che l'Esercito aveva eretto attorno alla zona, per proteggere villaggi sciiti e alawiti vicini a zone prevalentemente sunnite. Un posto di blocco riuscì a chiedere aiuto a una caserma che distava appena un chilometro e mezzo e a respingere i terroristi dopo novanta minuti di sparatoria, ma, in questo lasso di tempo, altri terroristi riuscirono a entrare nei villaggi indifesi e compiere il massacro. Parecchie dozzine di appartenenti a un gruppo di famiglie che si erano recentemente convertite dal sunnismo alla shi'a sono stati massacrati così come membri della famiglia Shomaliya, alawiti, ma anche i familiari di un parlamentare sunnita, leale al Governo legittimo come la maggior parte dei suoi correligionari. Bisogna infatti ricordare che nonostante i terroristi stranieri siano integralisti sunniti le loro posizioni sono rifiutate e condannate dalla maggior parte dei siriani di quella setta. Questa ricostruzione degli eventi fatta da membri dell'opposizione non allineata coi terroristi é compatibile con quella fornita dal Governo, con la sola eccezione del fatto che il Governo ha preferito non calcare l'accento sul computo 'settario' delle vittime limitandosi a dire, peraltro correttamente, che 'facevano parte di tutte le sette', insistendo sulla natura del massacro come attacco all'intera comunità nazionale siriana da parte delle forze del complotto wahabita e imperialista".
Va detto che finora i soli a sostenere tesi del genere erano stati i cattolici. Lo credo bene: il regime di Assad ha sempre garantito loro una certa tranquillità. La Siria che ricordano i miei genitori era un paese nel quale ogni confessione religiosa aveva una sua dignità ed autonomia. Io sono nato in ospedale cristiano. Questo non significa che quello di Assad padre non fosse un regime spietato.
 Lascio ora il testimone a chi può dare contributi più utili del mio e lascio i link dei quali mi sono servito perchè possano servire da consultazione a chi voglia dire la sua. Ecco le mie fonti, fatevi voi un'idea:
http://irregolare.wordpress.com/2012/06/13/siria-la-strage-di-houla-e-le-bugie-dei-media/   Questo mi sembra decisamente legato al Foglio di Ferrara, e ovviamente cita il FAZ. 
http://www.liquida.it/preview/frankfurter-allgemeine-zeitung/20038237,20583501,20541584,20374755,20390210,20388422/?r=aHR0cDovL3d3dy5saXF1aWRhLml0L2ZyYW5rZnVydGVyLWFsbGdlbWVpbmUtemVpdHVuZy8= Qui c'è direttamente parte della  traduzione dell'articolo di Hermann. http://www.liquida.it/preview/frankfurter-allgemeine-zeitung/20038237,20583501,20541584,20374755,20390210,20388422/?r=aHR0cDovL3d3dy5saXF1aWRhLml0L2ZyYW5rZnVydGVyLWFsbGdlbWVpbmUtemVpdHVuZy8= Questo è l'articolo originale in tedesco (si parla anche di 300 milioni di dollari ricevuti dai ribelli).
Voglio a questo punto segnalare una fonte verso la quale ho forte diffidenza, perché sembra essere decisamente partigiana ed islamofoba. Sento comunque il dovere di farlo perché chi è sul campo e si sporca le mani merita rispetto. Si tratta di madre Agnes Mariam de La Croix, più volte citata su ogni sito che tratti dell'argomento Siria in senso non convenzionale: http://www.riscossacristiana.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1468:ultime-notizie-dalla-siria-drammatica-testimonianza-di-madre-agnes-mariam-de-la-croix&catid=54:societa-civile-e-politica&Itemid=123
I ribelli sono tutti e solo terroristi? Forse la miscela di frange che si oppongono al regime è molto più composita. Qui c'è il commento ad un articolo del Corriere della sera che parla di "guerra di spie" da parte di Contropiano, giornale comunista on-line (risale al febbraio di quest'anno): http://www.contropiano.org/it/esteri/item/6996-siria-guerra-civile-e-guerra-di-spie
Inutile dire che in questi ultimi giorni ho consultato parecchio altro materiale, ma era per lo più spazzatura. Non che voglia prendere l'articolo di Rainer Hermann come oro colato. La collocazione politica del Frankfurt Algemeine è di centrodestra, conservatrice e liberale, dunque la sua linea editoriale potrebbe benissimo essere vicina a posizioni come quelle di chi, come madre Agnes Mariam  per prima, e molti altri cristiani  in seguito,  hanno voluto indicare i ribelli come "terroristi" e nient'altro. Fra i collaboratori esterni  del FAZ c'è comunque da segnalare anche Paolo Flores d'Arcais. Inoltre il fatto che siano conservatori anziché progressisti, non implica necessariamente che un giornalista non abbia potuto dire una verità, seppur da un suo punto di vista, magari discutibile o poco distaccato. 
Detto tutto ciò, continuo ad essere convinto che Bashar al Assad se ne debba andare.
Ultimi aggiormamenti: http://www.repubblica.it/esteri/2012/07/19/news/siria_nuove_esplosioni_a_damasco_colpita_area_sede_di_edifici_governativi-39308686/  Si rischia un nuovo conflitto mondiale.Non subito, ma se le primavere dovessero diventare autunni allora si.


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