Un anno fa il doppio incubo: in Emilia la terra trema due volte a distanza di nove giorni. È una ferita profonda che sfigura edifici e
Magazzino del parmigiano reggiano
Foto Zerohund, licenza CC BY-SA, modificata
territorio, ma che colpisce ancora di più le persone, perché la paura che possa succedere di nuovo è un cancro che consuma lentamente. Ma la gente d’Emilia è coraggiosa e nonostante le mille difficoltà riesce a ripartire, con determinazione e con l’aiuto dell’Italia intera: il bilancio delle diverse azioni solidali verso i consumatori e le imprese ammonta a più di un milione di euro. I giorni scorrono in fretta, ma non per gli emiliani. Bisogna ricostruire dalle fondamenta e fornire una base solida a questo nuovo inizio. Servono progetti minuziosi e mirati e, soprattutto, tanta pazienza. Oggi, a più di un anno di distanza dal doppio sisma del 2012, i caseifici del Parmigiano Reggiano colpiti dal terremoto aprono le porte in segno di ringraziamento per ogni aiuto ricevuto: per due week end i visitatori potranno vedere i frutti della ricostruzione e effettuare nuovi acquisti solidali. A questa iniziativa gli organizzatori hanno messo il titolo “Aperti per dire grazie”, proprio per esprimere questo sentimento profondo di gratitudine. Alla rinascita emiliana hanno partecipato in tanti, a partire dagli stessi caseifici dell’intero comprensorio di produzione del Parmigiano Reggiano. Un anno fa il Parmigiano seppellito dalle macerie era l’espressione dello shock per la tragedia, ora è il simbolo della ripartenza.
Retropensiero di Alessandro Antonioli.