Ancora una volta le Autorità sono costrette a sostituirsi alle società sportive per colmare le loro inefficienze.
Ancora una volta il soggetto "pagatore" è unico: il tifoso.
Nessuna analisi effettuata da opinionisti e media dell'Ordinanza del Questore di Roma ha messo in evidenza il dato più ovvio: il totale assenteismo delle società sportive nell'applicazione di regole e comportamenti che le doveva vano vedere protagoniste nell'adozione di misure di sicurezza negli impianti sportivi, misure da loro stesse adottate.
Così, ripercorrendo la strada della tessera del tifoso, "imposta" secondo quanto affermato dalle società di calcio, la colpa di questa nuova restrittiva disposizione non è loro ma dell'atteggiamento autoritario del Questore di Roma.
Ma a guardare bene l'Ordinanza, e nell'allegata Nota dell'Avv. Massimo Rossetti sono illustrati compiutamente gli aspetti giuridici e funzionali, il documento richiama responsabilità ben precise: quelle delle società sportive che non hanno rispettato nessuno degli obblighi dalle stesse regolarmente assunti nel Pacchetto di misure per la sicurezza elaborato dalla speciale Task Force nell'aprile 2014, in materia di formazione e addestramento professionale degli steward, di redazione di precisi Piani di stewarding per la stagione calcistica 2014-2015, di pianificazione di misure che dovevano tener conto "in via prioritaria" delle " condizioni strutturali dell'impianto ...", di promozione di attività di aggiornamento formativo professionale tra gli steward e le Forze di polizia territoriale.
Quanti di questi obblighi, per richiamare solo quelli relativi agli steward, che, ripeto, sono stati assunti dalle stesse società sportive attraverso la partecipazione di propri responsabili alla Task Force, sono stati rispettati ?
Prima di colpevolizzare genericamente i tifosi e di inventare un nuovo reato " la ghettizzazione di gruppo ", in aperto contrasto con gli impegni assunti, anche a livello europeo , si penalizzino le società inadempienti con misure che colpiscano l'unico punto sensibile : il denaro. Con sanzioni pecuniarie in caso di inadempimento degli obblighi assunti, dal rispetto dei quali dipende la sicurezza di tutti noi.
Ordinanza di servizio del Questore di Roma contenente il"Modello organizzativo per la sicurezza degli incontri di calcio" : profili funzionali e giuridici.
Il 28 luglio, nel corso di una apposita Conferenza Stampa, è stata presentata ed illustrata l'Ordinanza in oggetto.
Dalla Cartella stampa pubblicata sul sito della Questura di Roma, Ufficio di Gabinetto, si evince quanto segue.
La Curva Sud e la Curva Nord dello Stadio Olimpico, rispettivamente l'una relativa alla AS Roma e l'altra alla SS Lazio, saranno divise in due sottosettori già nella fase di prefiltraggio, essendo stato rilevato che " l'area di prefiltraggio dell'impianto, contrariamente a quanto prescrive la normativa di settore, consente la circolazione sull'intero perimetro e, quindi, agevola coloro che vogliono esercitare pressione sui tornelli per accedere in settori non propri.".
Tale divisione dovrà, altresì, " evitare che le due curve sovraffollate e prive di ogni possibilità di controllo costituiscano ancora un vero e proprio pericolo per l'incolumità degli spettatori oltreché culla di ogni genere di illegalità alla base di comportamenti beceri ed estremisti diffusi".
Pertanto, alle due Società " è stato richiesto ed ottenuto uno sforzo per migliorare il servizio di stewarding, riducendo la capienza delle due curve ( ndr. sembra di un migliaio di posti ciascuna) e soprattutto avviando il programma dei Fan Project che si pone l'obiettivo di includere i tifosi nei percorsi di legalità anche rispettando le loro legittime aspettative di portare in curva colore e passione".
Ciò premesso, alcune prime considerazioni si impongono sia sotto il profilo funzionale sia sotto quello giuridico.
L'Ordinanza lamenta che, nella stagione sportiva 2014-2015, si è registrato un incremento del dato generale degli incontri con feriti ( da 4 a 8 nelle 47 partite monitorate dalla AS Roma ) ed una conferma ( da 2 a 2 nei 45 incontri monitorati dalla SS Lazio ), rispetto ad un andamento nazionale che evidenzia una riduzione media di circa il 20% di partite con feriti in Serie A .
In prevalenza, si legge nell'Ordinanza, gli episodi di violenza sono stati caratterizzati, non tanto da contatto fisico, quanto da un " massiccio uso di artifizi ed ordigni ad alto potenziale esplosivo, al lancio di bottiglie incendiarie e molotov, contro le Forze dell'Ordine". Un salto di qualità che, così prosegue l'Ordinanza, " si evidenzia all'esterno dello stadio, ma che nasce dalla capacità di aggregazione ed assoluto controllo che i gruppi hanno consolidato nelle due curve".
Le criticità per questo stato di cose vengono individuate nell' inidoneità, per quantità e qualità, del servizio di stewarding approntato dalle due Società, " soprattutto nei settori della tifoseria organizzata, alimentato da un degrado culturale diffuso nel comportamento degli spettatori che necessita di un approccio integrato- quindi non meramente di polizia- idoneo ad intervenire sulle cause alla base di simili comportamenti ".
Laddove, a parte le considerazioni, prevalentemente di carattere sociologico, circa il degrado culturale degli spettatori, ciò che rileva dal punto di vista delle finalità e dei mezzi allo scopo che si propone l'Ordinanza, è la rilevata carenza del servizio di stewarding .
A questo proposito, ricordo che la Task Force relativa alla sicurezza delle manifestazioni sportive, costituita nell'ambito del Ministero dell'Interno, che ha portato nell'aprile 2014 al varo di un pacchetto di misure per la sicurezza e la partecipazione alle manifestazioni sportive ed in cui si è dato espressamente atto del contributo di Federsupporter, nella persona dello scrivente, a tali misure, poneva , in preparazione della stagione calcistica 2014/2015 e, comunque, non oltre il 30 luglio 2014, specifici e cogenti obblighi a carico delle società.
Tra questi: quello di presentare rispettivi piani per l'intera stagione, comprensivi delle attività svolte in materia di selezione, formazione ed aggiornamento degli steward; quello di tenere conto, a tal fine, delle condizioni strutturali degli impianti; quello di un impiego qualificato degli steward sulla base delle caratteristiche personali delle risorse umane disponibili, delle attitudini, dei piani formativi e delle performance assicurate sul campo; quello di meccanismi premiali tesi a valorizzare il coinvolgimento professionale, la responsabilizzazione, nonché la necessità di perseguire criteri di fidelizzazione e selezione per garantire la qualità del servizio.
Gran parte, per non dire tutti, gli obblighi di cui sopra sono stati, almeno finora, sostanzialmente disattesi dalle società.
E' noto, infatti, in base alla comune esperienza, certificata ora anche dall'Ordinanza, che oggi, in netta maggioranza, gli steward sono privi di quei requisiti previsti e richiesti dalle misure adottate dalla Task Force.
Essi sono, per lo più, persone non adeguatamente formate e selezionate, per nulla o scarsamente remunerate, alle quali viene fatta indossare, in occasione delle partite, una pettorina colorata, mandate, in pratica, allo sbaraglio contro, spesso, gruppi organizzati di facinorosi.
Non può destare, perciò, nessuna sorpresa quanto affermato dal Questore di Roma in ordine alla inidoneità, quantitativa e qualitativa, del servizio di stewarding in occasione delle partite disputate allo stadio Olimpico dalla AS Roma e dalla SS Lazio..
Problema che, peraltro, non riguarda certamente solo le suddette partite.
Il punto, però, è che, se l'obbligo posto a carico delle società, a distanza da un anno dalla sua introduzione, non è stato e non è rispettato, occorre- occorrerebbe- allora che venissero adottati seri provvedimenti sanzionatori dissuasivi, sia amministrativi che sportivi, a carico di queste ultime e non dei tifosi, non essendo essi i responsabili del disservizio dell'attività di stewarding.
Tra le misure specificate dalla Task Force, anche dietro suggerimento di quanto contenuto nel Documento di lavoro di Federsupporter fornito nel febbraio 2014 alla stessa Task Force, figurava e figura quella della suddivisione dei settori degli stadi.
Più precisamente, si leggeva e si legge nelle misure della Task Force che "la suddivisione interna di un settore in più sottosettori deve essere realizzata in maniera tale da consentire un adeguato impiego di steward, l'eventuale intervento delle Forze di polizia ed una attività degli inviati della Procura Federale tale da riconoscere il sotto-settore dal quale provengano attività sanzionabili ai fini della giustizia sportiva.". Ed ancora " alla suddivisione dei settori in più sotto-settori deve corrispondere una revisione del piano di afflusso e deflusso".
La suddivisione in sotto-settori escludeva ed esclude, tuttavia, che essa venga realizzata mediante nuove barriere divisorie o incremento di quelle già esistenti.
Anzi, secondo la Task Force, "Ogni società sportiva, d'intesa con il proprietario dell'impianto, si adopera per promuovere in sede di GOS progetti di abbattimento delle barriere, in tutti i settori dello stadio o in parti di esso".
Viceversa, l'Ordinanza del Questore di Roma contraddice a tale misura, prevedendo l'incremento delle barriere divisorie tra i settori delle curve e gli altri settori.
Laddove una presenza quantitativamente e qualitativamente idonea di steward dovrebbe essere sufficiente , senza l'accentuazione delle attuali barriere materiali, ad evitare quei fenomeni di scavalco e di sovraffollamento delle curve denunciati dal Questore.
Aggiungasi che, sempre secondo quanto disposto dalla Task Force, ogni società dovrebbe procedere alla rimozione delle recinzioni attualmente presenti nei settori degli stadi, conformemente alla riqualificazione di questi ultimi in termini di comfort per gli spettatori, tendente a valorizzare " i criteri di accoglienza, la dignità dei luoghi, con partticolare riferimento alla fruibilità dei servizi igienici, anche per le donne, alla diffusione dei servizi tecnologici ed al senso di appartenenza ai colori sociali".
Quanto, poi, al fatto che il contrasto alle illegalità nel comportamento degli spettatori richiede un approccio integrato, non meramente di polizia e all'obiettivo di includere i tifosi nei percorsi di legalità anche rispettando le loro legittime aspettative di portare in curva calore e passione, nel citato Documento di lavoro di Federsupporter si era proposto, come si propone, sulla falsariga di esperienze e modelli tedeschi e olandesi, che, nell'ambito della segmentazione dei settori degli stadi, un settore specifico venga riservato ai tifosi così detti "ultras", prevedendosi che in tale settore si possa seguire la partita senza posti assegnati, anche in piedi, con uso di scenografie, di strumenti acustici ed a percussione, naturalmente fermo restando il divieto di uso di artifizi pirotecnici o di ordigni esplodenti e di esibizione di simboli, striscioni o cartelli discriminatori o inneggianti alla violenza..
Né si può dimenticare che il Manuale Operativo UEFA ai fini dell'ottenimento della relativa licenza, già da 2011, prevedeva che gli SLO ( Supporter Liaison Officer), cioè a dire i delegati delle società per i rapporti con i tifosi, devono rapportarsi, oltre che con gruppi organizzati, anche con i sostenitori che creano l'atmosfera nello stadio, visivamente ed acusticamente : vale a dire gli " ultras".
Purtroppo, anche per quanto riguarda l'istituzione ed il funzionamento degli SLO nel nostro sistema calcistico,possono valere le considerazioni negative già fatte relativamente all'istituzione ed al funzionamento degli steward.
Nonostante l'esistenza dell'obbligo per le società di introdurre e rendere operativi gli SLO sin dalla stagione sportiva 2012-2013, solo con un documento pubblicato, il 30 giugno scorso, la FIGC " raccomanda" alle predette società di attuare quanto stabilito in materia dalla UEFA ed evidentemente rimasto, finora, lettera mota, senza, d'altronde, more solito, alcuna conseguenza per le società inadempienti.
Anche questa volta, però, nonostante l'inescusabile ritardo, la FIGC non coglie nel segno.
Non lo fa quando afferma che lo " SLO valuta, sulla base dei requisiti concordati con il management delle società, le associazioni o i gruppi di tifosi che intendono interloquire con i tesserati delle società, autorizzandone gli incontri" .
In questo modo, fatti salvi ulteriori approfondimenti che verranno successivamente effettuati da parte di Federsupporter, le società possono scegliersi ad libitum i soggetti con i quali interloquire, essendo più che probabile che sceglieranno quelli ritenuti supini alle politiche ed alle strategie societarie.
Tutto l'opposto di un rapporto efficace e costruttivo, per il quale è necessario, così come proposto nel più volte citato Documento di lavoro, che i soggetti rappresentativi dei tifosi, con i quali le società, mediante gli SLO, devono rapportarsi e confrontarsi, vanno individuati su basi oggettive e non a discrezione delle società stesse.
Basi che possono consistere nella appartenenza di associazioni o gruppi di tifosi alle Associazioni dei consumatori maggiormente rappresentative a livello nazionale ( il tifoso è un consumatore, nella specie di spettacoli sportivi), nonché nell'effettivo, accertato esercizio di attività e funzioni di rappresentanza e tutela dei diritti e degli interessi collettivi dei sostenitori, a livello istituzionale, statale e sportivo, e, all'occorrenza, in sede giudiziaria.
Diversamente, è come se, per assurdo, i datori di lavoro potessero stabilire e scegliere, a loro discrezione, i soggetti abilitati a rappresentare e tutelare i diritti e gli interessi dei lavoratori.
Non si può trascurare, infine, come detto, che l'interlocuzione deve avvenire anche nei confronti dei gruppi cosi detti "ultras" , dei quali, naturalmente, non facciano parte soggetti condannati per reati da stadio o sottoposti a Daspo.
L'Ordinanza in oggetto, emessa ai sensi dell'art. 37 del DPR 28 ottobre 1985, n. 782, ha natura giuridica di provvedimento amministrativo.
Essa ha efficacia interna esplicando effetti nell'ambito della Pubblica Amministrazione, ma anche esterna nei confronti di soggetti privati, come, nella specie, le società sportive, la cui attività è necessaria ed essenziale per la realizzazione di quanto previsto dall'Ordinanza.
Come tutti i provvedimenti amministrativi, essa deve essere immune dai vizi che possono rendere illegittimi tal genere di provvedimenti. In particolare, dal vizio di eccesso di potere.
Figure sintomatiche di tale vizio sono : contraddittorietà, difetto di motivazione nei presupposti, sviamento di potere.
Il Giudice amministrativo, eventualmente, adito, deve, soprattutto,effettuare una valutazione secondo principi di proporzionalità. Accertate la necessità della misura adottata e la sua idoneità allo scopo, si deve verificare se essa sia anche strettamente proporzionata al fine da raggiungere.
Conseguentemente, il sacrificio imposto al privato cittadino non deve andare mai oltre le esigenze di tutela che si devono garantire, dovendo l'interesse pubblico essere espressamente contemperato con quello privato sacrificato o da sacrificare ( cfr. "Il ruolo del Questore nei servizi a tutela della pubblica sicurezza e gli strumenti operativi": l'ordinanza di P.S." , di Vincenzo Blanda, in Rivista di Diritto Amministrativo, Fasc. I/ 2013).
Avv. Massimo Rossetti