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Sitetalk, il multilivello social

Creato il 23 giugno 2011 da Giorgiofontana

Sitetalk, il multilivello socialAppena ho visto che Alfio Bardolla era il launcher di SiteTalk in Italia mi son detto: “qui c’è puzza di multilivello.”
In effetti basta andare dentro sitetalknetworkmarketing per respirare l’aria fritta tipica di questo genere di business, detto anche delle catene_di_santantonio.
Ma andiamo con gradi:
Trovo citato Sitetalk in un forum con frasi roboanti tra le quali spicca un “E’ arrivato il nuovo social network pronto ad oscurare Facebook”, nientpopodimeno, mi dico, bisogna subito andare a vedere questo miracolo di social engineering.
Apro e appare una pagina senza alcuna informazione, nulla riconducibile ad un progetto, caratteristiche, numeri e staff.
Faccio un po’ di ricerche relative a ‘multilivello’ e trovo queste pagine, bene,  si tratta di un multilivello binario.
Tra un po’ qualcuno chiederà dei soldi con la grazia di chi ti fa entrare nel paradiso del guadagno facile, in cui la religione è fare soldi senza fare nulla e la morale è ‘se sei povero è colpa tua perchè ti basta seguire i nostri consigli, che ora ti diremo…, per comprarti case, gioielli e auto di lusso’.
Una volta registrati si accede al nulla, neppure una pagina di benvenuto, men che meno una presentazione dei servizi
Una squallida pagina bianca e uno scarno menu dove quello che vine messo in evidenza sono dei giochi e il reidindirizzamento a un galleria di viaggi da acquistare.
Un po’ poco rispetto al killer di Facebook ed la “Social Network rivoluzionario, che coniuga divertimento e business” tanto enfaticamente sponsorizzato dal mago dei soldi facili Bardolla.
Eppure dentro c’è un traduttore simultaneo che vi permette di chattare in italiano con un cinese dall’altra parte del pianeta!

( da evitare )

Qualcuno, da tutto questo, è convinto che il successo di un social network dipende dagli effetti fantascientifici, dalla quantità di business che vi circola all’interno, dal fatto che si guadagni nel passare del tempo, come se il tempo e le relazioni fossero fonte di guadagno e non invece qualcosa di più profondo e ludico, legato alla gratuità ed alla leggerezza.
Credo sia un grave errore semplificare lo spazio dove la gente si incontra e ridurlo a scambio di merce.
Non è così, Facebook funziona perchè è nato senza scambio di merce, come una zona franca, dove l’ansia della monetizzazione del tempo si allontana, invece che avvicinarsi, e credo che dovrebbe restare così se deve continuare a funzionare.
Pertanto non credo che possa funzionare dentro un social network ludico il commercio elettronico o la raccolta fondi o la creazione di accordi commerciali.
Funziona invece l’amplificazione del brand, la tracciatura delle profilazioni, il marketing delle emozioni, e le emozioni non solo legate alla moneta.


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