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Situazione sempre più difficile e incresciosa a Bujumbura in Burundi in relazione alle elezioni presidenziali e al terzo mandato di Nkurunziza

Creato il 08 maggio 2015 da Marianna06

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Sono continuati anche nella serata di ieri gli scontri a Bujumbura, capitale del Burundi. Dal paese arrivano anche notizie di rappresaglie dei manifestanti antigovernativi contro presunti Imbonerakure, cioè appartenenti alla lega giovanile del partito del presidente Nkurunziza, che negli scorsi mesi erano stati accusati di stare preparando violenze.

A Cibitoke e Nyakabiga, quartieri della capitale, si registrano un morto e due feriti, colpiti da abitanti del luogo con l’accusa di essere Imbonerakure.

Proprio a Cibitoke testimoni avevano denunciato nelle ore precedenti un attacco compiuto da alcuni di questi militanti, armati di granate e appoggiati dalla polizia che avrebbe aperto il fuoco.

A Rweza, nella provincia rurale di Bujumbura, invece – secondo quanto riferisce il portale Iwacu – sette Imbonerakure, che avrebbero ammesso il loro ruolo, hanno evitato di essere linciati dalla folla solo grazie all’intervento dei militari.

I componenti dello stesso gruppo avrebbero anche cercato di fermare, alla frontiera ruandese, il giudice della corte costituzionale Sylvere Nimpagaritse, fuggito poco prima che fosse autorizzata la terza candidatura del presidente Pierre Nkurunziza alle elezioni del prossimo 26 giugno.

Durante una riunione la corte, sostiene il magistrato, aveva deciso di votare contro la costituzionalità del tentativo, ma a partire da quella stessa sera “tutti i giudici hanno cominciato a ricevere telefonate minacciose”.

Di lì, afferma Nimpagaritse, la decisione di autorizzare il presidente a presentarsi alle elezioni.

Infine, sulla situazione in Burundi è arrivata anche una dichiarazione di Said Dijnnit, rappresentante delle Nazioni Unite per la regione dei Grandi Laghi, che si trova nel paese da due settimane.

“Voglio lanciare un appello – ha detto – alla fine immediata di ogni atto di violenza, da chiunque venga. Donne e bambini devono essere particolarmente protetti in momenti simili. In nessun caso i bambini dovranno trovarsi coinvolti nelle manifestazioni.

              a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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