Facciata del Palazzo di Don Pedro nel Patio della Monterìa
Arduo seguire tutte le trasformazioni dei luoghi nell'arco dei secoli e orientarsi nei vari palazzi che danno su grandi patii; qui sfilano stanze che hanno visto farsi momenti salienti di storia, per esempio La Casa de la Contrataciòn de las Indias, istituzione fondata da Isabella la Cattolica per la regolazione del commercio fra la Spagna e il nuovo mondo. Il Salon del Almirante, testimone dell'ultimo saluto ufficiale di Amerigo Vespucci o Magellano prima delle loro spedizioni, qui Juan de la Cosa, pilota e cartografo di Cristoforo Colombo, ha presentato il primo mappamondo della storia, da lui creato. La Sala de las Audencias dove si possono ammirare gli arazzi che riproducono gli stemmi degli ammiragli spagnoli e il quadro della Vergine dei Marinai intorno al 1530, il più antico dipinto di cui sia abbia notizia relativo alla scoperta delle Americhe. Assolutamente straordinari interni, patii e giardini del Palazzo di Don Pedro, un trionfo mudéjar dovuto al fatto che il sovrano in pessimi rapporti con molti dei suoi pari cristiani, aveva stabilito invece una solida alleanza con l'emiro mussulmano di Granada, Maometto V, l'ideatore di gran parte delle meraviglie dell'Alahambra, che per questa nuova impresa sivigliana gli ha messo a disposizione i suoi migliori artigiani a cui si sono aggiunti artisti locali e di Toledo. Magica fusione di due stili e di due culture, competenze e saperi arabi e cristiani che si traducono anche in scritte sulle pareti che celebrano sia la gloria terrena del sovrano cristiano che quella celeste di Allah, l'unico e vero Conquistatore.Tutt'altra estetica nelle sale gotiche duecentesche volute da Alfonso X: l'antico palazzo almohade qui viene demolito con la chiara volontà di proclamare anche in campo architettonico il trionfo di valori e estetica cristiani rispetto al passato mussulmano. Le stanze ora vengono chiamate "Salones de Carlo V", quel re Carlos I divenuto l'Imperatore del Sacro Romano Impero col nome di Carlo V.
Assolutamente strepitosi i grandi giardini dell'Alcàzar di Siviglia e mi scuso se non sono per nulla originale nel dirlo poiché ho pensato la stessa cosa anche visitando quelli dell'Alhambra di Granada e dell'Alcàzar di Cordova. "Stiamo per costruire una chiesa talmente vasta che le future generazioni ci considereranno pazzi" pare abbia detto un illustre membro del clero spagnolo nel presentare il progetto che, abbattuta l'antica grande moschea almohade, avrebbe dovuto erigere al suo posto l'immensa cattedrale di Siviglia; la torre Giralda, prolungamento e trasformazione dell'antico minareto, ne è l'emblema. "Giralda" perché la banderuola superiore finale girava col vento, ma, Vincitrice della fede, Victrix Fidei Colossum, il suo nome ufficiale del 1568 e denominata anche Giganta de Sevilla da Donchisciotte e Girardillo nelle parlate popolari dei vari secoli. Ne è esposta una copia in un lato esterno dell'edificio.
Luis de Morales : Ecce Homo con la Vergine e San Giovanni. Intorno al 1550
La Sacrestia Maggiore, la Cappella Reale con le sue tombe altrettanto reali, la Cappella Maggiore con un incredibile altare tutto intarsiato d'argento massiccio, una sala museale che espone una raccolta dei più significativi tesori della cattedrale per lo più di grandi maestri sivigliani del 1600, quadri di Murillo, di Goya, di Zurbaràn, la Cattedrale di Siviglia conserva veramente prestigiosissimi tesori, ma confesso di provare un certo disagio di fronte a tutto questo sfarzo ed esibizione, ho un'altra idea della religiosità e preferisco l'essenzialità disadorna di sinagoghe e moschee.In perfetta sintonia con la ricchezza e il prestigio del luogo, l'imponente mausoleo di Cristoforo Colombo. (Cristòbal Colòn in spagnolo). Ma è veramente lui? Sepolta a Valladolid nel 1506, la salma di Cristoforo Colombo è stata traslata ben quattro volte prima di arrivare infine a Siviglia nel 1898, custodita in un elaborato catafalco. E' materia di discussione da un bel po' di tempo l'ipotesi che in realtà il grande navigatore-esploratore si stia riposando invece nella repubblica domenicana. Imponente di giorno, tutta illuminata di notte, ma la vista che preferisco della Cattedrale di Siviglia è senz'altro quella che offre la passerella panoramica sul tetto del Metropol Parasol: semplicemente una chiesa in mezzo alla sua città.