Plaza de Santa Cruz
Don Giovanni non è mai esistito in carne ed ossa, oppure si, se è vero che la penna di Molière, Goldoni, Puskin, Flaubert, Dumas, Bernard Shaw, Saramago e tanti tanti altri e la musica di Mozart o Richard Strauss hanno dato vita a una lunghissima serie di Don Giovanni dalle mille sfaccettature, invenzioni ogni volta più vere del vero; in realtà un solo personaggio, eterno nel suo valore simbolico di inossidabile seduttore. Appena arrivate al tramonto nella nostra stanza sotto le stelle nel quartiere Santa Cruz, ovvero l'antica Juderia della città tanto per cambiare, con la sua omonima stupenda piazza, poggiamo la valigia in camera e subito fuori a zonzo per non perdere un istante: Siviglia, ai giardini de Murillo proprio sotto casa, ci accoglie con la statua di Don Giovanni, la prima cosa che vediamo; la città gli rende onore, ma lo interpreto in fondo e soprattutto come un omaggio alla letteratura e alla musica, in sintesi all'arte e ai suoi geniali interpreti tout court. E più tardi, nel suggestivo labirinto di viuzze e piazzette del vivace barrio di Santa Cruz, non potrò non fotografare un signore che magari è un fedelissimo integerrimo marito, ma che il physique du rôle del Don Juan dei nostri giorni ce l'ha, eccome se ce l'ha!Ecco, ho rotto il ghiaccio con Siviglia, ma in realtà non so come organizzare le mie foto, quale priorità dare a tutte le meraviglie che ho visto e alle emozioni che hanno suscitato, e poi impossibile parlare di tutto, la città è talmente ricca di stimoli. Forse potrei cominciare in sordina con dei dettagli, i balconi per esempio che sono piastrellati anche di sotto, una festa di coloratissimi azulejos, e questo francamente non l'avevo mai visto, oppure gli androni delle case, talmente belli che mettono sempre voglia di entrarci dentro a curiosare.
Potrei far vedere un ufficio postale, non ricordo di quale via o di quale quartiere che, accidenti, ci andrei tutti i giorni a fare la coda lì per pagare una bolletta...., vuoi mettere, era più bello di un museo!
La Torre del Oro sulle rive del Guadalquivir
Potrei parlare della Siviglia super dinamica che valorizza il suo passato, ma che è lanciatissima nel presente e l'Expo '92 svoltasi per celebrare il quinto centenario dalla scoperta dell'America testimonia di questa volontà iniziata due decenni fa di essere al passo coi tempi, ma preferisco dedicarmi alla Esposizione Iberoamericana del '29 che si snoda nel Parque de Maria Luisa, polmone verde del centro di Siviglia e che mostra padiglioni art déco semplicemente meravigliosi dei vari stati ispano-americani. Come a Granada prendiamo il CityBus che parte dalla Torre del Oro, la duecentesca torre di avvistamento di eredità Almohade sulle rive del Guadalquivir. Nel corso dei secoli la torre è stata utilizzata come magazzino per le ricchezze importate in Spagna dai conquistadores di ritorno dal Messico e dal Perù.La prima fermata del bus è proprio davanti alla spettacolare Plaza de Espagna a pianta semicircolare , delimitata dal più grandioso degli edifici costruiti per l'esposizione ibero-americana del '29 che voleva essere, nell'intenzione dei promotori, una porta aperta verso il futuro, l'occasione per modernizzare la città attraverso importanti interventi urbanistici, la creazione di molti posti di lavoro, un sicuro incremento del turismo. La Siviglia di allora aveva proprio bisogna di un nuovo impulso e di investimenti in infrastrutture, rete idrica ed elettrica non coprivano il fabbisogno della città, insufficienti abitazioni e alberghi, inadeguate la rete stradale e le pavimentazioni. Queste Esposizioni internazionali rappresentano sempre un'occasione privilegiata per la città che le ospitano, pensiamo a cosa ha rappresentato quella Universale di Parigi nel 1900, ho visto il cambiamento di Lisbona o di Marsiglia (l'anno scorso città europea della cultura), per non parlare di tutti i cantieri aperti di Milano in vista dell'Expo dell'anno prossimo e di come la metropoli milanese stia mutando. A Siviglia i padiglioni di Spagna, Honduras, Messico, Argentina, Guatemala, Perù, Uruguay, Colombia, meritano tutti di essere visti.Non più un caldo torrido come a Cordova, una bella passeggiata serale quel primo giorno a Siviglia; l'impressione di una città di grande fascino dove passeggiando si respira una bellissima atmosfera, i caffè sono affollati, la gente chiacchiera tranquillamente e si diverte. Imponente la Cattedrale tutta illuminata con la sua torre che si chiama Giralda, quasi fosse una persona e che non sono riuscita a sapere perché, una luna piena e due ragazze che ballano il flamenco per strada per racimolare qualche soldino. Accipicchia, che meraviglia, a Siviglia si sta proprio bene e non se la deve passar male neanche quella mucca che accoglie i curiosi sul ciglio del negozio, solo nelle ore lavorative, s'intende!!!.