My Eternal Dream è diverso dalle ultime cose degli Stratovarius, troppo pereppeppè, troppo sinfonico, troppo bombastico, sembra quasi opera di un loro gruppo clone del 2002. Comunque vedere materialmente gli Stratovarius senza Timo Tolkki fa proprio impressione, è tipo vedere i Mercyful Fate senza King Diamond, non so. Il pezzo mi sembra scemo quanto il video: la famiglia in bianco e nero tra le macerie della guerra che scappa dal soldato e poi il bambino trova una colomba e la fa volare con intenso trasporto emotivo. Rabbrividiamo. Del resto questi sono riusciti a fare uscire copertine del genere e appartengono a una popolazione che usa gli zoccoli di legno con i calzini bianchi, quindi non è che proprio il buon gusto. Peraltro My Eternal Dream è una delle migliori dell’album, giusto per prendere le misure alla cosa. Carrozzi farà uscire una recensione a breve.
Poi ci sono anche i mirabolanti Kamelot che non ci fanno mai mancare niente e quindi ci presentano il video dal loro ultimo album Haven (nulla a che vedere con l’omonimo dei Dark Tranquillity, purtroppo) che vede la strabiliante partecipazione della nostrissima Alissa White-Gluz. Avete capito bene: Alissa White-Gluz. Sapete che più volte viene scritta una parola all’interno di un articolo, maggiori sono le possibilità per quell’articolo di essere indicizzato su Google? Insomma sì, posso togliervi qualsiasi dubbio: quella che appare è proprio Alissa White-Gluz. Specifichiamo subito una cosa però: Liar Liar dei Kamelot non è un SEXTAPE, e non vi viene raffigurata alcuna GANGBANG; è meglio mettere le cose in chiaro, nel caso qualcuno potesse pensare che ALISSA WHITE-GLUZ potesse essere coinvolta in un SEXTAPE. Ribadiamo che questo non avviene: ALISSA WHITE-GLUZ non viene coinvolta in alcun SEXTAPE, anzi, la signorina è copertissima e vestita come Rob Zombie vent’anni fa. Ai nuovi lettori che mi avranno preso per pazzo consiglio di cliccare sui link qui sopra. Sono articoli su Alissa White-Gluz. Sul pezzo in sé le cose più argute che riesco a tirare fuori sono che l’assolo è bello, ma troppo corto, e che il break lento sembra una canzone neomelodica napoletana (comprese le immagini del video).
Purtroppo la nuova dei Children of Bodom è proprio una cacatina molliccia senza ragione di esistere. So che nessuno ci si aspetta più niente ormai, ma non sai mai il colpo di coda.
Non avevo invece sentito il disco degli Angra con Fabio Lione alla voce e quindi non sapevo cosa aspettarmi da questa Black Hearted Soul. Devo essere sincero: non è per niente male. Mi sembra che la voce di Lione dia alla band brasiliana qualcosa di diverso, forse addirittura qualcosa in più, anche se dovrei recuperare il disco intero per azzardare qualcosa di più definitivo. Nel frattempo DAJE col doppio pedale.