Magazine Cinema

Skyline

Creato il 27 aprile 2011 da Giuseppe Armellini
SkylineVOTO 4
Pellicola autobiografica, Skyline nasce dalla reale vicenda che vide coinvolti 7 anni fa i 2 fratelli registi. Dopo una notte di bagordi furono risvegliati da un'intensissima luce blu, talmente bella e ipnotica che non poterono non andarle incontro. Vennero però risucchiati dalla luce e si ritrovarono dentro una specie di organismo-navicella aliena. All'interno, ai due ragazzi furono risucchiati i cervelli ma purtroppo gli alieni si dimenticarono di staccargli la testa e fecero l'ulteriore, grandissimo errore di rimetterli in libertà. La vicenda rimase top secret e solo ora, 7 anni dopo, i due fratelli decerebrati hanno avuto la licenza di raccontarla. La loro esperienza privata è diventata un vero attacco globale, ma per il resto si sono attenuti alla realtà. Il problema è che scrivere e girare un film senza aver con sè un minimo di materia grigia è impresa abbastanza ardua, il solo istinto non basta.
L'incipit è discreto, poi dopo l'apparizione del titolo non si salva più nulla...
Asssitiamo a 20 minuti di pellicola incredibili dove a distanza di pochi secondi l'una dall'altra accade che:
- i ragazzi confondono con l'alba una luce blu accompagnata da un rumore assordante
- vedono luci, navicelle e mostri che vengono giù dal cielo ma ancora non capiscono se sia qualcosa di tanto anormale
- decidono di uscire con tanto di pistola (a fare che????) quando restare nell'appartamento sarebbe stata di gran lunga la cosa più sicura. Eh, l'eroismo americano..., c'è un attacco alieno devastante all'intera città ma son convinti che con una pistola e 2 cazzotti si possa risolvere.
- Dopo 5 minuti (tutti in tempo reale) escono sul tetto del palazzo e si ritrovano in piena luce mattutina. Cinque minuti prima erano le 4 di notte.
Il resto del film è un assurdo survival in cui il gruppo di ragazzi cerca di scamparla a vari tipi di mostri alieni di varie dimensioni, mostri interessati, non si sa perchè, al cervello umano. E in mezzo ad altri errori pacchiani come porte di appartamenti di lusso che vengono giù con mezza spallata, vecchi all'interno del citato appartamento che senza motivo non rispondono, soggettive dal binocolo cinematografiche con tanto di 5,6 inquadrature diverse che vanno dal dettaglio al campo lungo, persone che vogliono fare saltare la stanza con l'accendino e il gas malgrado ci sia la vetrata di 5 metri completamente distrutta (tanto vale provarci all'aperto...), macchine schiacciate da godzilloni ma conducenti che escono completamente incolumi, in mezzo a tutto questo dicevo... non c'è altro. L'unica qualità che riconosco è l'aver realizzato un film indipendente che sembra un blockbuster, questo grazie alla precedente esperienza dei 2 registi con gli effetti visivi. Insomma, un pò la stessa storia di Blomkamp e del suo District 9. Tra l'altro il finale con il mostro che ha ancora sentimenti umani è praticamente identico. I fratelli Strause (cognome particolare perchè in perfetto equilibrio nel poter essere sia quello di un gerarca nazista che quello di un deportato ebreo) nelle interviste sono soddisfattissimi del prodotto, sono sicuri che sarà (sarebbe stato oramai) un suc(cesso) e lo esaltano in tutti i modi. Alieni, un favore, aridateglie er cervello, almeno se rendono conto pure loro.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines