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Skyline a Hong Kong.

Creato il 22 settembre 2013 da Lilianaadamo

di Liliana Adamo

Un viaggio nell’ex colonia restituita alla Cina, animata dal modernismo più sfrenato.

Skyline a Hong Kong.
Skyline a Hong Kong.
Skyline a Hong Kong.

Com’è cambiata Hong Kong? A cominciare dall’aeroporto, una delle gioie dell’atterraggio è che, mentre si va giù di quota, si possono osservare dai finestrini del jet lunghe file di mutandoni e ogni altro capo di bucato, così incombenti da toccarli con mano. Il nuovo aeroporto Kai Tak è sorto sull’isola di Landau, uguale a tanti altri, non si capisce dunque l’eccessivo entusiasmo che provoca fra i residenti, forse dovuto al fatto che il moderno aeroscalo apre l’isola alle frotte di turisti d’ogni parte del mondo, a tal punto che il vicino monastero buddista di Po Lin è diventato il primo polo d’attrazione di Hong Kong.

A bordo di un treno (ne parte uno ogni venti minuti), il visitatore può osservare nei dettagli la nuova versione dell’ex megalopoli-stato. C’è la censura oggi, a Hong Kong? Gli investitori occidentali sono scappati attraverso i mari a Singapore? Senza dubbio le risposte sono complicate, ma per l’ospite la città si è sorprendentemente trasformata. La censura è invisibile, anche se nulla sembra aver “differito” i contenuti eruditi dei bookstores, dei musei e dei centri d’arte; come sempre, girando per le strade, la pubblicità è dominante e l’aria del consumismo sembra aver intensificato una conversione, nonostante la crisi globale.

Skyline a Hong Kong.
Skyline a Hong Kong.
Skyline a Hong Kong.
Skyline a Hong Kong.

Un fattore virtualmente sconosciuto è la microcriminalità urbana, la stessa che turba i sonni alle altre metropoli occidentali. Hong Kong resta una di quelle città prepotentemente redditizie, in un continuo movimento edificatorio, cemento e vetro ovunque, grattacieli torreggianti in pieno stile newyorchese e poche sopravvissute case d’epoca coloniale.

L’immagine complessiva che se ne ricava è la rappresentazione architettonica più spettacolare del pianeta. I recenti grattacieli sono stati progettati e costruiti in poco meno d’otto mesi. Approssimativamente, è lo stesso arco temporale per rimettere a nuovo una stanza da bagno nel nostro continente. Ah, la flemma della vecchia Europa!

La torre di cristallo della Banca Cinese, progettata dall’architetto I. M. Pei, in una serie di fantasmagorici triangoli che culminano in un prisma dominante lo skyline dell’isola, ottunde i sensi. I riflessi del sole alterano il suo colore in pochi attimi: blocchi di lastra, all’incirca una quarantina, così densamente impaccati che affacciandosi da una finestra si può raggiungere con la mano il vicino del blocco affianco.

Skyline a Hong Kong.
Skyline a Hong Kong.
Skyline a Hong Kong.
Skyline a Hong Kong.
Skyline a Hong Kong.

Qualsiasi durata e natura abbia il vostro soggiorno, da non mancare lo straordinario percorso del traghetto Star, che attraversa il porto commerciale dall’isola di Hong Kong fino al sobborgo di Kowloon, dove si concentrano i maggiori musei e negozi, per spingervi fino al mercato rionale di Stanley, per acquistare camicie e vestaglie di seta o borse e valige di pelle a prezzi stracciati, ma ricordate la trattativa è d’obbligo.

Un bar-caffè molto originale e una veduta aerea eccezionale della città e del porto si trovano all’ultimo piano del grattacielo Victoria; se invece amate la vita notturna, la zona migliore è quella dei locali pubblici, club e ristoranti, circoscritta nella Ian Kwai Fong, sull’isola di Hong Kong.

Gli hotel sono fra i migliori al mondo, straordinario è il Ritz-Carlton, in posizione centrale e in fase di nuova ristrutturazione, come se non accontentassero le vertiginose fughe prospettiche e i “vecchi” interni sontuosissimi. Il restyling terminerà a marzo del prossimo anno e i risultati promettono scintille.

Per un viaggio a Hong Kong, basta un desiderio: planare all’aeroporto di Kai Tak, tra file interminabili d’indumenti intimi, con lo sguardo rivolto alle luci dello skyline.



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