Grazie al reverse engineering e a un lavoro decennale, Sean O’Neil, un ricercatore specializzato in sicurezza, è riuscito a mettere mano al codice nel cuore di Skype. Ma l’azienda del VBoip, tornata di recente indipendente, dopo la cessione da parte di eBay, non ha gradito la pubblicazione online dell’algoritmo: l’hacker ha spiegato la mossa, contestando la segretezza e il fatto che Skype sia già vittima di spam.
Ma la sicurezza di Skype non è stata tuttavia violata: al suo arco ha ancora frecce come la tecnologia AES. Ma l’algoritmo reso pubblico può aiutare le forze dell’ordine nell’intercettazione delle chiamate VoIP via Skype. Già il ministro Roberto Maroni teme che Skype sia usata dalla criminalità.