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Slash Generation: giovani carriere accomunate da un insolito trattino
Creato il 08 febbraio 2011 da Nicol Lynne
Slash generation è una interessante e più che mai appropriata definizione che comparve per la prima volta alcuni anni fa sulle pagine del New York Times, poco prima della grande crisi economica, ripresa su Marie Claire di questo mese e trattata con lucità e precisione sulla rivista AlchimiaMagazine. Come al solito, in Italia arriviamo con qualche anno di ritardo (anche se in questo specifico caso sarebbe stato meglio non arrivare mai), comunque, sta di fatto che anche nel nostro Bel Paese i giovani che si affacciano sul mondo del lavoro e che cercano una posizione specifica nella società scoprono con amarezza che un posto ben definito per loro non esiste. Ecco dunque che pur di arrivare alla fine del mese in modo dignitoso ci si inventa una carriera parallela - il secondo lavoro? Il terzo, forse? - che si sposa con l'attività primaria tramite il famoso 'trattino'.Impiegata/baby sitter, insegnante/promoter, consulente/venditore, grafica/personal trainer, sono solo alcuni tra le centinia di esempi che si protebbero fare. Oggi non basta una laurea e tanta buona volontà; non ce ne si fa più niente della meritocrazia (brutta vecchia illusione di moda qualche anno fa e di cui abbiamo prontamente lasciato che se ne facesse piazza pulita): per sopravvivere al ventunesimo secolo è necessario sapersi re-inventare ogni giorno e saper vendere se stessi colloquio dopo colloquio, al termine del precedente contratto di lavoro a tempo determinato o, peggio, di collaborazione coordinata e continuativa.Indovinate un po' chi può aver inquadrato così bene la situazione? Marci Alboher, una giornalista/blogger/giurista/esperta di diritto e di società (americana) che per prima è riuscita a prendere coscienza della situazione, descriverla in "One Person/Multiple Careers: A New Model for Work/Life Success" e soprattutto a dare dei consigli su come gestirla. Il libro da lei scritto sostiene non solo che sia possibile vivere di molti lavori, ma descrive anche come celebrare la definizione Slash Generation costruendosi una carriera sempre più fitta di 'barre' (per i più curiosi indico il link del suo blog:http://shiftingcareers.blogs.nytimes.com).Grazie all'ampliamento delle fasce di utilizzatori di Internet (dagli adolescenti agli utenti che ne fanno un uso più consapevole e maturo), ai progressi tecnologici, all'incremento del bacino di utenze e allo sviluppo del web, le persone che mandavano avanti una seconda attività (o un progetto) tra una pausa di lavoro e l'altra sono in costante aumento, al pari delle ambizioni personali: guadagnare/promuoversi/realizzarsi/farsi conoscere/costruirsi un nome/sognare ad occhi aperti. Per far fronte al bisogno di sopravvivere in un mondo che cambia alla velocità della luce e per trovare una propria indentità (possibilmente diversa da quelle pronte, standardizzate e impacchiettate dai media), i giovani di oggi cercano di trasformare contratti di lavoro scandalosi, tirocini e stage che non rappresentano altro che specchietti per le allodole fiduciose di milgiorare il proprio curriculum a suon di attività non retribuite, in ottimismo psicologico basato sul sapersi re-inventare quotidianamente. L'operaio cassa-integrato sfrutta il suo tempo libero per dedicarsi alle passioni che non aveva mai avuto il coraggio di esternare in precedenza improvvisandosi fotografo dilettante/articolista/informatico e chi più ne ha più ne metta. L'impiegata pert-time a cui sono state tagliate importanti ore di lavoro trasformerà se stessa in ballerina/sarta/educatrice e a tutto ciò a cui ha rinunciato al termine del suo percorso scolastico del tutto illusa dalla stabilità lavorativa di un contratto a tempo indeterminato (scivolatole poi tra le mani grazie alla 'crisi') su cui fare affidamento nel momento di costruirsi una famiglia. Il benzinaio a due passi da casa vostra, sì quel simpaticone che vi saluta ogni mattina e che nutre quotidianamente il vostro mezzo di trasporto, impaurito dall'imminente cambio globale in merito a petrolio e combustibili si improvviserà cuoco in un ristorante, sicuro di poter nutrire almeno voi ancora per molto tempo. Vite spezzate, interrotte e 'barrate'. Vite da montare e smontare come i giochi per i bambini che si affacciano alla vite e devono scoprire il funzionamento delle cose. Solo che qui in ballo ci sono degli adulti che non giocano affatto: persone che collezionano esperienze da inserire nel curriculum, ma che ancora non hanno trovato un posto stabile dove concentrare le loro energie.Una generazione di giovani che cercano di pensare positivo, che si lasciano aperte molte possibilità e che quando guardano fuori dalla finestra sognano ancora di poter realizzare i propri sogni e diventare ciò che più desiderano.Se vi sentite parte di questa generazione, raccontatemi la vostra esperienza!