Dopo anni di trionfi, la nazionale italiana ha vissuto lo scorso anno una stagione piuttosto opaca, nella quale non è giunta alcuna vittoria in Coppa del Mondo. Lo stesso Armin Zoeggeler si è dovuto accontentare di soli quattro podi, oltre che di un argento agli Europei ed un bronzo ai Mondiali di Altenberg. Non così male, direte, ma per chi, come il Cannibale, è abituato ad imporre la propria legge, si tratta di un bottino complessivamente non soddisfacente. Le cause delle difficoltà azzurre furono attribuite a problemi di materiali, con le nostre slitte che, in sostanza, erano più lente di quelle dei tedeschi. In estate i tecnici italiani hanno lavorato alacremente per migliorare sotto questo aspetto, mentre l’imminente riapertura della pista di Cesana Pariol concederà alla selezione tricolore di svolgere importanti test in casa, senza dover sborsare dei soldi per allenarsi su catini esteri (quelli teutonici, in particolare, sono sempre molto salati per noi).
A dispetto dei quasi 39 anni, Armin Zoeggeler sogna la sua undicesima sfera di cristallo, impresa con cui staccherebbe l’austriaco Markus Prock. L’età, in fin dei conti, non rappresenta un problema per il più grande slittinista di tutti i tempi, il quale, se supportato da un mezzo quantomeno similare a quelle dei tedeschi in termini di prestazioni, potrà ancora far valere tutta la sua classe. Il calendario sembra dare una mano all’altoatesino: si comincerà il 24 novembre a Igls, mentre le tappe successive saranno nell’ordine Cesana (dove Armin ha sempre vinto), Altenberg, Sigulda e Koenigssee, tutte piste dove il Cannibale si esprime al meglio. L’ultima gara, poi, sarà in programma a Sochi, sulla pista delle Olimpiadi del 2014 su cui ci correrà per la prima volta. Proprio dopo aver provato ed apprezzato questo budello, Zoeggeler aveva deciso di proseguire l’attività agonistica per un altro biennio. Se la Coppa del Mondo può rappresentare un obiettivo concreto per il fuoriclasse italiano, ben più ardua appare la conquista del settimo oro mondiale, dato che la rassegna iridata si terrà a Whistler Mountain (Canada) nei primi di febbraio, pista che favorisce le grandi doti di spinta dei tedeschi.
L’Italia del singolo, tuttavia, non punterà sul solo Armin Zoeggeler. La prossima stagione, infatti, potrebbe consacrare definitivamente il grande talento di Dominik Fischnaller, erede designato del Cannibale e possibile grande antagonista in futuro del teutonico Felix Loch, dominatore della scorsa annata. Appena 19enne, il nativo di Bressanone ha già mostrato un potenziale enorme (nono nella classifica generale 2011/2012) e punterà a conquistare i primi podi di una carriera che si prospetta luminosa. Da seguire con attenzione anche le prestazioni di Kevin Fischnaller (cugino di Dominik) ed Emanuel Rieder (nella foto), entrambi classe 1993. In questa ampia nidiata di promesse (con l’Alto Adige che continua a confermarsi una fonte inesauribile di nuove leve), cercherà di farsi spazio il più esperto, ma ancora giovane (28 anni) David Mair, giunto ormai al bivio della carriera per uscire dal limbo di color che son sospesi.
Inutile dire che i rivali principali degli azzurri saranno i soliti tedeschi capeggiati da Felix Loch ed Andi Langenhan, mentre sporadicamente potrebbe rivelarsi molto pericoloso l’eterno Albert Demchenko, 41enne russo che proprio non vuole saperne di mollare.
Le prospettive tricolori appaiono buone anche nel doppio, dove, se da un lato i veterani Christian Oberstolz e Patrick Gruber andranno a caccia di riscatto dopo una stagione anonima, dall’altro è attesa l’esplosione definitiva dei giovani Ludwig Rieder e Patrick Rastner, già campioni del mondo under23 nel 2011. Lo schieramento azzurro sarà completato da Hans Peter Fischnaller e Patrick Schwienbacher, in cerca di quella continuità di rendimento che potrebbe inserirli con costanza tra i primi 7.
Nel singolo femminile la nostra unica rappresentante sarà ancora una volta Sandra Gasparini. La bionda altoatesina si è resa artefice in questi anni di una crescita costante e graduale e, neanche 22enne, punta a scalare un ulteriore gradino sulla strada verso il podio. La concorrenza si prospetta più agguerrita che mai, in quanto, oltre alla tedesche con Hufner in testa, hanno raggiunto ormai livelli elevatissimi anche la russa Tatiana Ivanova e la canadese Alex Gough. La portacolori del Bel Paese, tuttavia, punterà ad inserirsi con costanza tra le prime 8 di ogni tappa, cercando magari l’exploit su piste favorevoli come Sigulda e Cesana. La solitudine di Sandra, infine, si prospetta di breve durata: da dietro, infatti, spingono le giovanissime Maria Messner, Maria Schwarz ed Andrea Voetter, tutte under18 non così distanti dal debutto nel circuito maggiore e monitorate dalla supervisione di una leggenda dello slittino italiano come Gerda Weissensteiner.
Foto: Hermann Sobe
OA | Federico Militello