Proteste contro la corruzione politica in Slovenia (AFP)
I CITTADINI SLOVENI MANIFESTERANNO ANCHE NEL 2013di Marina Szikora, corrispondente di Radio Radicale [*]Gli sloveni avevano espresso i loro desideri per il 2013 manifestando e scendendo in piazza a fine del 2012 chiedendo all'attuale governo maggiore democrazia, uno stato di diritto e sociale. In altre parole, tutto quello che e' garantito loro dalla costituzione. Va sottolineato che il pil sloveno e' 35,5 miliardi di euro, il numero di disoccupati e' aumentato a 120 mila persone, i salari sono calati, l'import-export e' stagnante e l'inflazione e' aumentata fortemente.Un piano ambizioso su come superare la crisi economica e sociale e' stato illustrato recentemente dall'ex direttore della McKinsey, ma secondo gli esperti sloveni il Paese e' purtroppo ancora diviso politicamente e questo frena la realizzazione delle indispensabili riforme e del concetto per il progresso. Uno degli esperti, lo sloveno Petar Kraljič, indica come obiettivi necessari la lotta per diminuire il deficit, il debito e l'inflazione, realizzare la concorrenza della Slovenia ed il suo inserimento tra i quindici migliori al mondo, la crescita del pil di oltre il 3 per cento annuo, l'investimento in ricerca e sviluppo del 4 percento del pil e almeno 60 mila di nuovi posti di lavoro.Da tutto questo risulta che il governo sloveno nel 2013 dovrebbe ascoltare di piu' il suo popolo e gli esperti. L'insoddisfazione dei cittadini e' in crescita e si annunciano nuove manifestazioni. La prima e' prevista per la prima meta' di gennaio e poi altre regolarmente, fino all'adempimento delle richieste dei cittadini.
[*] Il testo è tratto dalla puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda il 10 gennaio