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Slovenia: la crisi politica resta irrisolta

Creato il 13 gennaio 2012 da Pasudest
Il parlamento nega la fiducia a Jankovic. Rispunta l'ex premier Jansa?
SLOVENIA: LA CRISI POLITICA RESTA IRRISOLTAMercoledì 11 gennaio il parlamento sloveno ha bocciato la nomina a premier di Zoran Jankovic, il magnate e sindaco di Lubiana, leader del partito di centro-sinistra "Nuova Slovenia" vincitore a sorpresa delle elezioni anticipate del 4 dicembre. Dei 90 deputati di cui è composto il parlamento hanno votato solo in 47: 42 a favore, uno contro e quattro nulli. Il presidente Danilo Turk deve trovare ora un altro candidato per la guida del nuovo governo, anche se in teoria può ridare l'incarico a Jankovic e a questo proposito rispunta il nome dell'ex-premier Janez Jansa.
Qui di seguito il testo della corrispondenza di Marina Szikora per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi a Radio Radicale, registrata prima del voto.
Il presidente sloveno Danilo Tuerk giovedi' scorso ha affidato a Zoran Janković, vincitore delle elezioni del 4 dicembre, il mandato per formare il nuovo governo sloveno. Dopo lunghe e difficili trattative, la soluzione sembrava essere raggiunta. Il partito Slovenia positiva guidato dal sindaco di Ljubljana Zoran Janković alle elezioni anticipate dello scorso 4 dicembre aveva vinto 28.5 percento di voti, ovvero 28 seggi di un totale di 90 seggi in Parlamento. Per ottenere la fiducia del Parlamento, Janković ha bisogno concretamente di 46 voti. Recentemente, va detto, il presidente sloveno e' stato molto irritato da certe dichiarazioni dell'ambasciatore americano in Slovenia. Viste le lunghe trattative, l'ambasciatore Joseph Mussomeli aveva proposto ai leader politici sloveni di formare "una grande coalizione". Tali dichiarazioni secondo il presidente Tuerk sono inadeguate e ha detto di aspettarsi reazioni da parte del ministro degli esteri sloveno poiche' non sono i diplomatici stranieri quelli che decidono sulla formazione del governo.
Tuttavia, come ormai diventato consueto, un nuovo terremoto politico in Slovenia sembra aver rimescolato le carte nel gioco. All'ultimo momento il neopresidente del Parlamento sloveno Gregor Virant ha rifiutato l'ingresso nella coalizione di Zoran Janković. Senza Virant, il potenziale premier Janković non ha gli indispensabili 46 voti in parlamento per averne la fiducia. Ne ha in questo momento soltanto 38. Nemmeno i due rappresentanti di minoranze non vogliono essere l'ago sulla bilancia. Dall'altra parte, si dice che Janez Janša ha gia' preparato di nascosto il suo accordo di coalizione con tutti i partiti della destra e con i pensionati ottenendo cosi' 50 voti. Se Janković non passa, sara' la vittoria di Janša. Cosi', anche se i cittadini sloveni alle elezioni dello scorso dicembre avevano deciso che il paese si girera' verso la sinistra, il nuovo governo potrebbe essere quello di destra. Ma Janković non rinuncia e ad un giorno prima della presentazione del programma del suo futuro governo afferma che si aspetta un risultato positivo del voto di fiducia. Il presidente del Parlamento Virant ha giustificato invece la sua decisione di non appoggiare Janković affermando che i negoziati con il candidato a premier hanno dimostrato enormi disaccordi sul programma.

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