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Slow cosmétique, consigli e ricette efficaci per una cosmesi eco-bio – Julien Kaibeck

Creato il 18 gennaio 2015 da Serenagobbo @SerenaGobbo

Slow cosmétique, consigli e ricette efficaci per una cosmesi eco-bio – Julien Kaibeck

Lo scopo della slow cosmétique, ispirata al movimento italiano slow food, non è quello di fornirci tante ricette per produrci i cosmetici in casa, sebbene in questo manuale se ne trovino diverse. Lo scopo è quello di farci cambiare atteggiamento nei confronti della bellezza e dell’apparenza.
Imperativo categorico: non credete al marketing! Niente in contrario agli acquisti di creme da 180 euro al barattolo, ma… con la consapevolezza che le promesse snocciolateci dalla pubblicità resteranno lettera morta. Dunque, se vuoi comprarti una Lancome o una Roccobarocco, fai pure, se ti fa star bene, ma sappi che non ti darà nulla più di un po’ di soddisfazione psicologica.

Non esistono creme che fanno sparire le rughe, né quelle che fanno sparire le occhiaie. Non esistono cosmetici che ci inoculano acqua nelle cellule epiteliali, semplicemente perché è impossibile: la pelle è fatta apposta per essere impermeabile. Quello che si può fare, però, è migliorarne lo strato superficiale, quello idrolipidico, rinforzando il cemento che tiene unite le cellule e che impedisce all’idratazione sottostante di evaporare. E dunque: vai di oli vegetali!! Senza impazzire in internet alla ricerca della rosa damascata, affidati all’olio di oliva per struccarti (l’ho provato, funziona! Basta avere l’accortezza di inumidire il batuffolo di cotone prima di applicarlo, altrimenti si sfalda). E poi, super jolly, l’olio di jojoba, adatto sia alle pelli grasse che a quelle secche (altro mito da sfatare: gli esseri umani hanno quasi tutti la pelle mista, le pelli davvero secche sono una rarità).
Gli oli non ungono, basta saperli applicare nel modo giusto.
E poi vai di massaggio facciale.

Insomma, viviamo slow, senza correre alla ricerca degli ultimi ritrovati cosmetici superpubblicizzati, senza credere che esistano creme specifiche per gli uomini e altre creme diverse per le donne, senza credere che lo shampo e il docciaschiuma siano due prodotti altamente differenti tra loro.
Consapevolezza dunque. Testa. Ragionamento. Sangue freddo quando compaiono i capelli bianchi. Autoaccettazione. Informazione (impariamo a leggere gli INCI). Mai credere a nessuno solo sulla parola, neanche (e soprattutto) a chi sbandiera ingredienti “naturali”; ad esempio, prendiamo il sapone di Aleppo:

Nonostante il metodo di fabbricazione molto rispettoso dell’ambiente e gli ingredienti assolutamente naturali, nemmeno questo sapone è adatto alla pulizia del viso perché, come i saponi classici, ha perduto una parte della sua glicerina naturale e il suo pH è troppo alcalino. Dovrà quindi essere utilizzato unicamente per il corpo e soltanto di quando in quando.

Per rinnovare le cellule, è molto meglio uno scrub (con gel di aloe e farina di mais, suggerisco io) o con la spazzolatura. Per prevenire le rughe è molto meglio la ginnastica facciale, che una crema.
Una delle tecniche di marketing per aumentare le vendite consiste nel settorializzare i bisogni, convincerci che abbiamo bisogno di una crema per il viso, una per le mani, una per la zona a T, una per il contorno occhi…. NO! La Slow Cosmétique ci consiglia di avere il minor numero di prodotti possibili, ad esempio usando le farine o l’argilla sia per il viso che per i capelli. Oppure le basi lavanti, che possiamo personalizzare con gli oli essenziali.
E che dire dei profumi fatti in casa a partire… dalla vodka?? Questo devo provarlo. La prossima volta che passo da Visotto ne prendo una bottiglia: a mio marito verrà un colpo vedendomi tornare a casa con una bottiglia di vodka. Ma gli ho già fatto prendere un colpo l’altro giorno, che mi son fatta un impacco anticellulite al peperoncino: nel box doccia ho rischiato di morire soffocata per gli effluvi infiammatori della gola. Complimenti.

Insomma, sono nuova all’argomento, ma sto già sperimentando con pentolini e vasetti, sulla scia di Carlitadolce e tante altre nel web. Più leggo sull’argomento e più mi rendo conto di quanto pure io, anti-consumista dichiarata, sia preda delle pubblicità e delle modelle fotoshoppate. Ragazze, quando è difficile accettarsi così come si è! Ma un po’ di superficialità, ogni tanto, fa bene.



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