Sono almeno 11 anni che Slow Food fa Resistenza Casearia. Che vuol dire? Si tratta di difendere pastori, casari e artigiani che rifiutano le scorciatoie della modernità e che, testardamente, continuano a produrre formaggi ed alimenti rispettando naturalità, tradizione, gusto. Anche se tutto ciò comporta fatiche, rischi, polemiche, isolamento.
Artigiani che hanno a cuore anche il benessere degli animali!
Come propone il Farm Animal Welfare Council, cinque sono i principi per garantire un contesto di buone pratiche per il benessere degli animali:
1. non deve patire la fame né la sete, grazie all’immediato accesso ad acqua potabile e a una dieta corretta che garantisca salute e vigore;
2. non deve patire disagi e malesseri, grazie a un ambiente di vita adeguato che comprenda un riparo e una comoda area riservata al riposo;
3. non deve patire dolore, ferite o malattie, grazie a un’attività di prevenzione, rapida diagnosi e trattamento;
4. dev’essere libero di esprimere un comportamento normale, avendo a disposizione spazio sufficiente, strutture adeguate e la compagnia di animali della sua stessa razza;
5. non deve avere paura né subire stress, grazie a condizioni di vita e a un trattamento che ne impediscano la sofferenza psicologica.
Il latte di questi animali è un alimento prezioso, così i formaggi che dal latte crudo si ricavano.
Slow Food Italia è dalla fine degli anni 90 attenta alla questione del latte crudo e, da allora, ha organizzato numerose iniziative.
Nel 1997 ha lanciato Cheese, l’evento dedicato alle forme del latte, guinto nel 2011 alla sua ottava edizione che ha avviato un dibattito nazionale e internazionale su questo tema.
Nel 2001 e’ stato redatto il Manifesto Slow Food in difesa del formaggio a latte crudo ed e’ stata organizzata una raccolta firme in italia e all’estero. Attraverso il sito internet e la sottoscrizione cartacea, sono state raccolte circa 20.000 firme.
Se volete saperne di più andate sul sito di Slow Food: Resistenza Casearia.