È diventata una notizia, ma dovrebbe essere la normalità. Negli Stati Uniti sta prendendo piede lo Slow Reading ovvero la lettura in silenzio, senza distrazioni dovute a squilli, trilli e vibrazioni del cellulare o alla connessione Internet di tablet, e-book, i- pad e ogni altro mezzo tecnologico a disposizione.
Da Seattle a New York si stanno diffondendo club in cui sedersi e semplicemente leggere un buon libro, magari sorseggiando caffè, senza connettersi a Internet. Tanto che e-book e tablet sono ammessi, solo se non si accede alla Rete.
Ecco, appresa questa notizia ho subito esclamato: finalmente! Finalmente si promuove la sana lettura silenziosa e concentrata. Poi però, ci ho riflettuto. Non dovrebbe essere così? Insomma, qual è la novità? Cos’ha di innovativo lo Slow Reading? Con un po’ di amarezza, mi son resa conto di quanto effettivamente mi risulta difficile leggere in santa quiete oggi. .. persino di notte! E poi, sono occorsi secoli per conquistarci la lettura mentale e individuale e la stiamo perdendo come fosse la cosa più naturale e inevitabile del mondo!
Tra sms – ormai poco frequenti e quasi desueti – e messaggi su whastapp e social vari a portata di touch, facciamo inciampare i personaggi dei romanzi che leggiamo nelle nostre distrazioni, non siamo più in grado di ascoltare i loro sussurri. Io però, posso ancora fare un raffronto con il corretto modo di abbandonarsi a una lettura; gli adolescenti del Duemila, sanno cosa vuol dire leggere o studiare senza Internet per un’oretta?
Anche in Italia – persino nella mia città di provincia – esistono pub o bar dove il Wi-Fi è assente. Scelta impopolare, certo, ma salutare. Sì, perché, si finisce a stare attorno a un tavolo ciascuno connesso al proprio mondo virtuale e alla propria rete di “amicizie social”, divenendo a-social-i.

No, non voglio sciorinarvi paranoie contro la tecnologia, sarei retorica e inefficace.
Ma, concediamocela una mezz’ora al giorno disconnessi da tutto e tutti!
Converrete con me che la parola slow stia diventando di moda… e se si traducesse, finalmente, in uno stile di vita?
Sembra una contraddizione questa parola accostata alla realtà americana, con i suoi ritmi mozzafiato, i pasti da consumare in fretta nei self-service, i chilometri da bruciare in auto o nei mezzi di trasporto per spostarsi da casa a lavoro. Niente a che vedere con l’Africa, dove ancora il sorgere e tramontare del sole scansionano l’andare dei giorni.
E, allora, così come in Italia ci si sta orientando verso lo Slow Food, regaliamoci anche il piacere di una lettura più morbida, meno aff(r)ettata. Leggere distende ansie, alimenta progetti, rafforza i sogni, fa vivere meglio le relazioni, rilassa i muscoli e allunga la vita!
Che siano club o biblioteche o associazioni o locali imprecisati, favoriamo la lettura e la lettura senza altre attività parallele. Torniamo a leggere e basta!
Susanna Maria de Candia





