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“Solo Bucky e Gwen Stacy sono morti e non sono più tornati in vita, tutto sommato sono orgoglioso di essere stato in parte coinvolto nella sua scomparsa.”
> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="219" width="356" alt="SM50: Gwen Stacy, la sexy ragazza della porta accanto >> LoSpazioBianco" class="alignright size-full wp-image-61465" />Questo ci aveva detto Roy Thomas, storico sceneggiatore ed ex braccio destro di Stan Lee (se Stan era “The Man” Roy era “The Boy”), nei primi anni Duemila. In realtà, la morte di Gwen è ancora più significativa, visto che pochi anni dopo lo scrittore Ed Brubaker avrebbe riportato in vita Bucky, l’ex partner di Capitan America che per un certo periodo avrebbe persino sostituito Steve Rogers nel ruolo di Sentinella della Libertà (e attualmente ha una sua serie personale, Winter Soldier, visto che i sovietici che lo avevano trasformato per decenni in una macchina di morte lo avevano chiamato “Soldato d’Inverno”).
> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="371" width="247" alt="SM50: Gwen Stacy, la sexy ragazza della porta accanto >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-full wp-image-61469" />Gwen invece è ancora nella bara, uccisa nello storico numero 121 di Amazing Spider-Man, The Night Gwen Stacy Died (La notte in cui Gwen Stacy è morta) con data di copertina giugno 1973 di Gerry Conway (testi), Gil Kane e John Romita Sr. (disegni), editor Roy Thomas, ammazzata non da un assurdo “shock della caduta”, come si sarebbe detto in seguito, ma dallo stesso Peter che nel tentativo di salvarla (era stata gettata dal George Washington Bridge da Goblin) le spezza l’osso del collo. Ma in realtà è ancora vivissima nei cuori dei fan del Ragno, la stragrande maggioranza dei quali non era ancora nata all’epoca della sua morte. Abbiamo sempre saputo che Gwen era morta: e forse l’abbiamo amata anche per questo.
Gwen era apparsa per la prima volta otto anni prima, sul numero 31 di Amazing Spider-Man (dicembre 1965) di Stan Lee e Steve Ditko, ma era la classica “mean girl” (per citare il sottovalutato film di Mark Waters scritto e interpretato da Tina Fey e con protagonista la straordinaria Lindsay Lohan, interessante specchio de rapporti di potere nelle high school americane), forte del suo potere di attrarre i ragazzi, che snobbava Peter. Del resto, il Peter Parker di Ditko è un eroe “randiano” (cioè che segue le teorie dell’oggetivismo di Ayn Rand autrice di La rivolta di Atlante), fiero della sua solitudine e “diversità” rispetto alla massa.
Non a caso, il primo amore in assoluto di Peter è stato Betty Brant, la segretaria del direttore del Daily Bugle J. Jonah Jameson (in seguito diventata giornalista e poi blogger), più vecchia di lui, già segretaria quando Peter va ancora al liceo, lontanissima caratterialmente dalle “sciacquette” sue compagne di scuola.
Le cose cambiano quando ai disegni arriva John Romita: viene dai romance comics, i fumetti sentimentali e si trova molto a suo agio nel ritrarre le ragazze.
> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="196" width="200" alt="SM50: Gwen Stacy, la sexy ragazza della porta accanto >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-full wp-image-61467" />È lui il creatore grafico di Mary Jane (nipote di un’amica di zia May) la cui frase di esordio (“Face it tiger, you just hit the jackpot!”, “Tigrotto, hai appena fatto centro!”) è passata alla storia del fumetto. Nasce una sorta di triangolo con Gwen: se MJ è la party girl, la ragazza che non si sarebbe mai sistemata, Gwen, resa molto più sexy dalle matite di Romita, diventa la ragazza della porta accanto: capricciosa, dolce, sensibile e anche un po’ rompiscatole. In una parola: irresistibile.
Il triangolo finisce quando MJ si mette con Harry Osborn, figlio di Norman, alias Goblin, arcinemico dell’Uomo Ragno (e che conosce la sua identità segreta).
Amazing 121 è uno spartiacque nella storia del fumetto supereroistico (muore anche Norman Osborn, che verrà “resuscitato” – aveva solo finto la propria morte – solo nel 1996): è la fine della cosiddetta Silver Age (o almeno una delle possibili fini).
> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="360" width="237" alt="SM50: Gwen Stacy, la sexy ragazza della porta accanto >> LoSpazioBianco" class="alignright size-full wp-image-61464" />E infatti il capolavoro Marvels (1994) di Kurt Busiek e Alex Ross che racconta i primi anni dell’universo Marvel dal punto di vista dei semplici umani (le “meraviglie” sono i supereroi e il tratto iperrealistico di Ross li rende plausibili e non più fumettistici) finisce proprio con la morte di Gwen. Con lei termina la cosiddetta “età dell’innocenza”, con i criminali che non causavano morti e la “no killing rule” dei supereroi (poco dopo, sempre sulle pagine del Ragno, fa il suo debutto il cupo vigilante Punitore).
Dopo la morte di Gwen Mary Jane viene in parte “gwennizzata” per renderla una ragazza accettabile per Peter: è meno party girl, più ragazza affettuosa, si inizia il processo che la renderà nel 1987 la moglie dell’Uomo Ragno (matrimonio cancellato dopo circa vent’anni da un assurdo patto con il demone Mefisto, ma questa è un’altra storia…). MJ cambia così tanto che una mia amica rossa sostiene (giustamente) che la vera Mary Jane è quella delle vecchie storie (con la quale si identifica), non la versione “imborghesita” successiva alla morte di Gwen. Si fa un timido tentativo di farla ritornare sotto forma di clone su Amazing Spider-Man 144 (maggio 1975), ma senza successo. Gwen è morta, eppure lei è la ragazza dell’Uomo Ragno per antonomasia. E non lo pensiamo solo noi: nella trilogia cinematografica di Spider-Man diretta da Sam Raimi abbiamo Mary Jane “gwennizzata” e Gwen compare solo nel terzo film (il peggiore della serie) in un ruolo minore, interpretata da Bryce Dallas Howard.
> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="416" width="286" alt="SM50: Gwen Stacy, la sexy ragazza della porta accanto >> LoSpazioBianco" class="alignleft wp-image-61466" />Però nel reboot The Amazing Spider-Man uscito quest’anno torna ad essere lei il love interest di Peter. E non c’è match fra le attrici: Emma Stone-Gwen è nettamente più attraente della Kirsten Dunst-Mary Jane dei film di Raimi. Nel pessimo story arc Sins Past (Peccati dal passato) su Amazing Spider-Man 509-514 (agosto 2004 – gennaio 2005) scritto da J Michael Straczynski viene “abbagasciata”: si rivela che era stata con Norman Osborn, dal quale aveva avuto due figli (mentre a quanto pare non avrebbe mai fatto l’amore con Peter, che avrebbe avuto la sua prima volta con MJ). Ma neppure questa discutibilissima retcon (alla quale adesso non si accenna più) è bastata a farle perdere appeal presso i lettori. Perché Gwen ci parla di una adolescenza infinita, che è anche quella di molti lettori di supereroi (che quell’età la hanno passata da molto tempo), e alle ragazze come Gwen si perdona tutto. Loro sono eterni What if? Che proprio perché rimarranno tali, ci fanno sognare.
Gwen non è mai tornata perché uccidendola la hanno resa immortale.
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