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Smart future: se la tecnologia cambia la scuola (e la vita)

Creato il 21 giugno 2013 da Fabio Franciosi

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Samsung presenta Smart Future, un progetto internazionale, approdato adesso anche in Italia, nato per favorire la digitalizzazione dell’istruzione a partire da un processo di formazione indirizzato in prima battuta agli insegnanti e, di conseguenza, agli studenti e alle loro famiglie. Articolato in tre fasi – costituzione di un Advisory Board formato da docenti e professionisti impegnati in ambito educativo, un Roadshow che toccherà le principali città italiane a partire da settembre e un Osservatorio nazionale sui Media Digitali a scuola realizzato insieme all’Università Cattolica di Milano – Smart Future, a partire dal prossimo anno scolastico, realizzerà classi digitali in circa 300 scuole italiane nel triennio 2013 – 2015 – le prime 50 entro la fine dell’anno – dotandole di tecnologie digitali interattive e corsi di formazione rivolti ai docenti. “Ci stiamo impegnando sempre di più in iniziative per contribuire allo sviluppo sociale ed economico dei territori nei quali siamo presenti. Smart Future rientra all’interno di questa strategia, quella di creare valore attraverso l’innovazione per migliorare la società e la qualità di vita degli individui” - afferma Carlo Barlocco, Senior Vice President Samsung Electronics Italia.

L’Ocse ha recentemente evidenziato nel suo rapporto Review of the Italian Strategy for Digital Schools come l’Italia debba investire più risorse – economiche ma anche strutturali e culturali – per diffondere le tecnologie digitali a scuola e colmare il gap con altri Paesi europei, come ad esempio la Gran Bretagna: “Le tecnologie digitali non servono a modificare deterministicamente gli apprendimenti degli studenti – sostiene Pier Cesare Rivoltella, Professore ordinario di Didattica e Tecnologie dell’istruzione presso l’Università Cattolica di Milano “Esse, se inserite nella scuola con un corretto processo di guidance, servono a destabilizzare le vecchie pratiche didattiche favorendo l’innovazione e la riduzione del gap di cultura tra scuola e sistema sociale; in questo modo, una scuola più vicina al mondo degli studenti e una didattica più efficace ed aggiornata finiscono per creare le migliori condizioni anche per degli apprendimenti maggiormente significativi”.

Smart Future mira a evidenziare i benefici della tecnologia in ambito educativo. L’ambizione è contribuire ad avere una scuola che stimoli la produzione e la fruizione di contenuti digitali e che permetta di ripensare le modalità di apprendimento allargandone gli orizzonti. “Obiettivo finale” – sostiene Luca Danovaro, Corporate Marketing Director Samsung Electronics Italia – “è offrire agli studenti un’istruzione evoluta e allineata agli standard di altri Paesi per cogliere nuove opportunità di lavoro, alla luce del contesto sempre più competitivo nel quale ci si trova a operare”.

Advisory Board

Al fine di rendere Smart Future una iniziativa autorevole e indipendente, Samsung si avvarrà del contributo di esperti provenienti da diversi ambiti attinenti al mondo dell’educazione e della scuola attraverso la creazione di un Advisory Board che include Antonio Affinita, presidente del MOIGE, Dianora Bardi, fondatore e vice presidente del centro studi Impara Digitale, Maria Latella, giornalista, Pier Paolo Limone, Professore Associato di Pedagogia dei Media presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia, Stefano Ribaldi, vice direttore di Rai Educational, Pier Cesare Rivoltella, Professore Ordinario di Didattica e Tecnologia dell’istruzione e del’apprendimento presso l’Università Cattolica di Milano e Alfonso Rubinacci, direttore di Tuttoscuola. Il ruolo dell’Advisory Board è quello di essere garante della rigorosità del progetto e di individuare strategie e attività coerenti con lo spirito di Smart Future. Attraverso incontri bimestrali, l’Advisory Board valuterà le scuole dove attuare l’inserimento di dispositivi digitali e, soprattutto, la tipologia di supporto da offrire agli insegnanti accompagnandoli dalla fase di training allo svolgimento di lezioni digitali nelle classi. Grande attenzione sarà dedicata agli studenti per coinvolgerli nei programmi scolastici che usano un linguaggio digitale, e ai loro genitori, rassicurandoli sulla sicurezza dell’ambiente internet a scuola.

Il Roadshow

Il dialogo con il territorio è un altro aspetto fondamentale del progetto Smart Future e si attua attraverso un Roadshow che partirà il prossimo settembre e coinvolgerà 7 regioni entro la fine dell’anno, con l’obiettivo di coinvolgerle tutte entro il 2015. Grazie a sessioni dimostrative, incontri e dibattiti con studenti, insegnanti, genitori ed educatori racconterà con un linguaggio diretto ed efficace come può cambiare il modo di apprendere. Imparare digitale significa creare e accedere a nuovi contenuti, ripensando le fonti (e il web ne offre di illimitate) e sviluppando nuove abilità che possano garantire un futuro professionale più ricco e stimolante di quello attuale.

La Ricerca

Inoltre, presso il CREMIT (Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media, all’Informazione e alla Teconolgia) dell’università Cattolica sarà costituito un Osservatorio sui Media Digitali a Scuola, con la direzione del Prof. Pier Cesare Rivoltella e il coordinamento scientifico del prof. Pierpaolo Limone. L’Osservatorio si occuperà di svolgere un’indagine sul momento della scuola italiana alle prese con la digitalizzazione e di curare il monitoraggio di tutto il processo di dotazione tecnologica, formazione degli insegnanti e intervento nelle classi. La ricerca farà ricorso a una metodologia che prevede il ricorso a strumenti sia quantitativi (questionari) sia qualitativi (osservazione, interviste, focus group).


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