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Smartphone: i pixel non fanno qualità fotografica

Creato il 17 luglio 2013 da Redazione Firstmaster Magazine @FirstMasterFad

L’arrivo del Nokia Lumia 1020, dalla strepitosa risoluzione di 41 megapixel, ha fatto gridare al miracolo fotografico. Ma…

Ma in realtà, l’altissima risoluzione di ripresa del Nokia Lumia 1020 non è collegabile alla qualità finale di una foto, non significa che faccia foto migliori di una delle tante fotocamere da 10 megapixel, per esempio.
Infatti, sulla qualità di una foto influisce la qualità dei sensori, che non sono tutti uguali. Poi l’ottica, con soluzioni più o meno raffinate e costose.
Indirettamente, che i pixel non facciano qualità fotografica lo dimostra il fatto che una fotocamera professionale, una Nikon come la D600 (da 2.000 euro), ha una risoluzione nettamente inferiore a quella del Nokia Lumia 1020.
Una fotocamera professionale come la Nikon ha “solo” 24 megapixel, mentre lo smartphone Nokia Lumia ne ha 41.

Piu’ pixel non significa più qualità

Sulle vere fotocamere c’è una correlazione di fatto tra qualità generale e risoluzione. Più megapixel registra la fotocamera, maggiore è la qualità anche degli altri elementi dell’apparecchio. Ma per gli smartphone le cose sono diverse, e gli uffici marketing giocano sull’equivoco.
Infatti, a parità di risoluzione nominale, uno smartphone registra in formato compresso Jpeg per ottenere un file “leggero” che non occupi tromppa memoria e che sia anche veloce da scrivere sulle schede di memoria.
Tuttavia, questa leggerezza del file è ottenuta al costo di una perdita di informazioni, dovute alla compressione dei dati dell’immagine. In pratica, durante l’elaborazione dello scatto, il software residente nello smartphone elimina dati relativi ai colori e dettaglio, nelle aree dell’immagine più omogenee.

Piu’ pixel significa solo più versatilità

Tutto inutile, allora? No. Ai fini pratici, se un fotoreporter o un citizen journalist non ha di meglio, disporre di uno smartphone con più megapixel di ultima generazione, come il Nokia Lumia 1020 consente di ottenere immagini di qualità adatte non solo al web ma anche ai giornali stampati, sia in formato pieno che dopo aver effettuato dei tagli sull’inquadratura (un crop).

Il vantaggio dei megapixel in più è che si possono eliminare dalla foto quegli elementi indesiderati che non si potevano escludere in fase di ripresa.
Lo dimostrano le due foto sotto. La prima è quella integrale, ripresa dallo smartphone: l’immagine è nitida, ma il soggetto sembra la folla e non l’insegna “Central Hall”. Questo perché una barriera umana impediva sia l’avvicinamento all’ingresso, sia una posizione elevata sotto l’insegna.
La seconda foto rappresenta l’immagine desiderata, ma l’ingrandimento ha prodotto un’immagine scadente, inutilizzabile proprio per il basso numero di megapixel in ripresa.

Foto originale.

 

dimostrazione-pixel-1

Stessa immagine, ingrandita per mostrare solo l’insegna. Evidente la perdita di nitidezza.

dimostrazione-pixel-3

Ora che la questione megapixel è chiarita, ecco tre dati da ricordare per le pubblicazioni:

  • 72 dpi è la risoluzione corretta per le foto da pubblicare sul web (RGB);
  • 150 dpi la risoluzione per i quotidiani (CMYK o b/n);
  • 300 dpi quella per la stampa sulle riviste, cataloghi e libri (CMYK o b/n). 

Valentino Cortesi % staff


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