Smashed

Creato il 23 luglio 2014 da In Central Perk @InCentralPerk
E' già Ieri -2012-
Prima la metanfetamina, ora l'alcol.. Aaron Paul deve avere il pallino delle dipendenze nella scelta dei suoi ruoli.
Ma questa volta, la scena non gliela ruba un Walter White, ma la moglie Kate, alcolizzata pure lei, compagna di nottate brave, di bagordi senza un vero perchè, di infinite serate al bar, notti in cui si finisce per farla nel letto, notti di cene raffazzonate e giochi senza pensieri.
Peccato che Kate qualche pensiero deve avercelo, visto che a lei è affidata una classe di bambini che quando la vedono vomitare in aula si allarmano e le chiedono se è incinta, e per nascondere la verità -il difficile smaltimento di una sbornia- Kate accetterà la bugia, nascondendosi dietro essa in modo sempre più precario.
Forse proprio questo suo oltrepassare il limite di fronte a dei bambini inconsapevoli, forse le pressioni esterne che le fa la Preside (che figli non ne può avere), forse l'aiuto concreto, finalmente, di un collega che lo stesso problema con la bottiglia l'ha superato le fa realizzare che la sua vita non è tutta rosa e fiori, che il suo divertirsi con l'alcol non è più un modo per rilassarsi e uscire per un po' dal tran tran, ma si è presto trasformato in una dipendenza che ha radici parecchio profonde.
Le tanto rinnegate riunioni degli AA diventano così una salvezza, assieme al tutor onesto e schietto Jenny, ma come riuscire a far funzionare la sua sobrietà con un marito che alla bottiglia continua ad essere attaccato, come gestire un rapporto che forse al di fuori di birra e whisky poco saprebbe reggere?

Smashed non dà una risposta a queste domande, anzi, lascia volutamente sospeso il finale perchè l'amore in gioco potrebbe essere quello vero, e perchè la sobrietà, quando significa rinuncia, è difficile da gestire.
Lascia sospeso anche perchè il secondo film di James Ponsoldt dà uno sguardo nuovo al tema spinoso dell'alcolismo, prendendo dei giovani a cui non sembrerebbe mancare nulla e immergendoli in una provincia che poco offre e scaricando parte delle colpe su genitori assenti che non hanno certo dato il buon esempio.
Lasciato da parte l'iniziale straniamento nel vedere dei 30enni belli e lavorativamente impegnati (almeno nel caso di Kate) non tanto affogare i dolori nei bar, ma trovando solo lì un motivo per essere felici e festosi, ci si addentra in una trama che riesce a mostrare tutti i lati della medaglia, senza scadere in facili pietismi o innalzando a monumento il percorso dei 12 passi.

In puro stile Sundance, Smashed racconta un breve periodo e lo fa con intensità.
E se Aaron Paul resta ai margini, a giganteggiare è una splendida e acqua e sapone Mary Elizabeth Winstead, che ricorda una Fiona Gallagher molto meno impegnata. La sua Kate la si odia e la si ama, la si compatisce, soprattutto, anche in quel finale volutamente sospeso, dove si sa basterebbe un niente ancora per farla crollare.
Nota di merito anche alla sempre provvidenziale Octavia Spencer, mentre resta confuso il ruolo di Nick Offerman che pecca sicuramente di una costruzione un po' troppo semplicistica e poco approfondita, anche se regala il momento più imbarazzante del film con la sua confessione.
A sottolineare il tutto, una colonna sonora d'eccezione firmata quasi esclusivamente Andy Cabic & Eric D. Johnson, che rende ancora più Sundance un film in stile Sundance.

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