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SMM: la sfida più complessa dei marketing manager

Creato il 22 novembre 2011 da Marketing_passion @armastropierro
Un nuovo studio globale sugli impegni e sul ruolo dei Chief Marketing Officer (CMO) realizzato da IBM ha rivelato che oggi per loro l’obiettivo principale è creare e sostenere la fedeltà al marchio anche se il 72 per cento di essi dichiara di non sentirsi adeguato e il 70 per cento è preoccupato dall’esplosione di dati e dalla loro giusta interpretazione. Oggi i Marketing Manager devono sapere trattare con un cliente che può condizionare il valore di un marchio tramite Twitter, Facebook, blog e altri social media. Il 61 per cento di loro non è ancora preparato a trasformare tutto questo in un’opportunità commerciale. Molti di essi attualmente si concentrano solo sulla comprensione del mercato, anziché sulla comprensione del singolo individuo per modellare le strategie di marketing. Solo il 40 per cento dei CMO sta impegnandosi a comprendere e valutare l’impatto di commenti, blog e valutazioni generati dai consumatori. La proliferazione di canali di social media e di dispositivi mobili sta creando una nuova generazione di consumatori, digitalmente esperti e in grado di comparare e valutare rapidamente i prodotti e servizi che desiderano acquistare. Si prevede che il commercio dei dispositivi mobili raggiungerà $31 miliardi entro il 2016 e, nel contempo, ci si aspetta che il mercato dei tablet cresca fino a raggiungere i 294 milioni entro il 2015. Questo aumento del mobile shopping accresce ulteriormente le sfide di marketing, complica la raccolta dei dati e la loro analisi, e minaccia sia l’assistenza ai clienti che il mantenimento dei clienti stessi. Infatti, il 62 per cento dei CMO del Midmarket non è pronto a cogliere l’opportunità di business che il commercio mobile rappresenta. Come i colleghi delle organizzazioni più grandi, anche i CMO del Midmarket sono ritenuti sempre più responsabili a livello finanziario per il contributo che riescono a portare ai risultati di business delle loro aziende. Lo studio ha anche rivelato che i CMO ritengono che entro il 2015 il ROI sulla spesa di marketing sarà il termometro più importante per determinare il successo della loro attività e che in ogni caso il 72 per cento dei CMO è impreparato al crollo verticale del livello di fedeltà al marchio. Ogni giorno i consumatori creano 2,5 quintilioni di byte di dati, e il 90 per cento di tutti i dati mondiali sono stati creati soltanto negli ultimi due anni. I rivenditori al dettaglio si stanno rivolgendo a tecnologie come l’analitica per interpretare tutti quei dati che i consumatori generano sui social media channel e attraverso i dispositivi mobili, per raggiungere in modo più efficace il singolo consumatore e migliorare l’esperienza di shopping. “Le persone preferiscono avere rapporti con gli individui più che con le società e oggi i social media permettono alle aziende di interagire e impegnarsi direttamente con i consumatori ” afferma Luca De Stefanis, Channel and Midmarket Manager IBM Italia. “In particolare, ora le piccole e medie imprese italiane hanno la possibilità di accedere a un ampio ventaglio di soluzioni, con investimenti a misura dei loro budget, che gli consentono di intercettare rapidamente i desideri dei clienti e di conseguenza cogliere velocemente tutte le opportunità che il mercato offre.”
fonte: dagcom.com/

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