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Sms del mattino nr.7 (o della conclusione stagionale)

Creato il 07 settembre 2012 da Postscriptum

Me ne andavo in giro a far paura nella notte, ricoperto di un lenzuolo sino al capo,

lamentoso ed ectoplasmatico, tremante!

Ma solo al mare scuro come il vino era rivolto il mio frivolo pensiero:

O Anassimandro, che tu sia maledetto, con le tue necessità ordinatrici. Che arrivi il mattino a sconfessar le tue parole:

“da quello onde viene la nascita delle cose, in quello va anche la loro morte secondo la necessità,

Perché esse pagano a vicenda il fio e la pena della loro ingiustizia”

Quale ingiustizia? Forse quella di durar troppo poco?

Ah maledetto tu e la tua schiera di fatalisti, me compreso!

E intanto giungono sino alle mie abbrunate, abbrunate cosce, le flebili dita di Eos, a rischiarare i flutti ormai placati. Ma è tregua di qualche attimo, l’appello di Commerciale e i suoi rii risvolti sono incombenti.


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