Social Media Marketing
Impossibile non pensare alle strategie di social media marketing una volta conosciuta una parte del mondo degli allevatori. Che si tratti di cani, di cavalli o di qualsivoglia specie animale, poco importa. Si ha sempre a che fare con un'attività commerciale, redditizia e con delle grandi potenzialità. In questo periodo ho avuto modo di scandagliare diversi contesti di allevamento e, in alcuni casi, mi sono resa conto di quanto poco sia sfruttata l'ampia gamma di contenuti (cinofili, in questo caso) in favore delle scuole cinofile, degli addestratori e degli allevamenti "puri". Ho pensato, quindi, di scrivere un articolo inerente le attività concrete che si possono mettere in atto per la promozione avendo a disposizione contenuti variegati.CONTENUTI - Per molti di voi è una cosa banale. Ma non per tutti lo è. Essere consapevoli dei propri contenuti non è scontato. Il più delle volte sono sotto i nostri occhi e ciò nonostante non li vediamo, perché li consideriamo normalità, quotidiano. Invece questi "argomenti di cui parlare" sono importanti e possono fare la differenza per molte persone alla ricerca di informazioni. Che cosa si può fare per scoprire i propri contenuti? E' molto semplice. Senza voler cercare a tutti i costi di creare diagrammi complicati o sovrastrutture di significati nei quali ci si può perdere facilmente, la cosa più semplice è sedersi a un tavolo, con un foglio e una penna davanti e iniziare a elencare tutte le attività di cui ci si occupa. Una ad una. Dal cibo, alla cura igienica dell'animale, agli aspetti legati all'educazione, al movimento, fino a raggiungere tutti gli aspetti più specifici del business quindi la vendita di servizi come toeletta, scuola cinofila, consulenze personalizzare, incontri precedenti le adozioni, servizi dedicati esclusivamente al mondo degli show e dei concorsi tipici per ogni specie animale di riferimento. Fatto ciò, questo elenco andrà accorpato per blocchi. Avremo quindi un blocco che include ogni aspetto dell'animale (standard, cura, peculiarità, bisogni, aspetti veterinari, storia etc.), del business principale (vendita di animali, di mangime, di prodotti personalizzati) e del business secondario (scuola, addestramento/educazione, toeletta, aspetti di veterinaria). Infine, com'è ovvio, ci sarà un comparto interamente dedicato alle attività tipiche dell'allevatore, le quali includono anche la partecipazione a competizioni nazionali e internazionali, partnership, eventi. DIFFERENZIARE - Il mondo della cinofilia, come quello del giornalismo, è popolato da una marea di copia e incolla sui vari siti web di settore. Mi sono domandata spesso se sia davvero possibile non avere niente da dire in più (o in meno) riguardo una specifica situazione o animale. I contenuti originali, diversi, pensati e scritti con l'intendo di informare, prima ancora di promuovere, si contano sulla punta delle dita, per lo meno per quanto riguarda gli Alaskan Malamute (di cui mi sono occupata di recente). Gli allevatori, proprio in virtù del fatto che hanno molti contenuti, possono beneficiare dei pregi dello strumento blog/sito con parti aggiornabili per presentare la loro attività al mondo. Un aggiornamento frequente potrebbe non essere coniugabile con i ritmi che impone la cura degli animali, siano essi da compagnia, da esibizione/monta o da lavoro propriamente detto. Ciò non toglie che un articolo a settimana può essere scritto, anche impostato come pagina di diario riassuntivo delle attività passate. Molti sono gli stili comunicativi a disposizione e lo story telling viene in aiuto in ogni situazione. Lo story telling consente di raccontare una storia anche attraverso articoli prettamente informativi: l'importante è che questi siano strutturati cronologicamente in modo tale da mantenere un filo logico del discorso, senza "balzi di palo in frasca". STRUTTURARE - Come si imposta un calendario dei contenuti da scrivere? Esistono molti metodi per stendere un piano editoriale preciso al dettaglio. Per i principianti assoluti può essere più che sufficiente utilizzare un calendario elettronico (per es. Google Calendar) con allert per ogni appunto indicato. Ogni settimana, quindi, potete programmare "la sveglia" per ricordarvi di scrivere un post sullo specifico argomento. Un mese ha quattro settimane: se riuscite a racchiudere gli argomenti in quattro macro insiemi, avrete la possibilità di riempire mesi di contenuti diversi, originali, differenziali basati su un articolo a settimana. SOCIAL MEDIA - La stessa identica cosa vale per tutti i profili social aperti, in uso o in abbandono, da un qualsivoglia allevatore. Non è scontato, per questo lo dico: è importante che le persone fisiche che gestiscono l'attività abbiano uno profilo diverso e separato da quello inerente l'allevamento. Questo "dettaglio" fa la differenza nella presentazione agli occhi dei clienti: la persona singola non è l'allevamento e l'allevamento non è il privato di una persona. Le due realtà (personale e commerciale) sono separate, anche se ci si occupa in prima persona di mandare avanti tute le attività. Nel profilo aziendale si possono gestire i contatti con clienti e potenziali in maniera professionale; nel profilo personale le comunicazioni sono, in genere, colloquiali e, magari, sopra/sotto le righe. L'elenco di argomenti stillato in precedenza sarà, quindi, la base su cui impostare un lavoro più dinamico sia nella tempistica di pubblicazione, sia nella quantità di contenuti e tipologia di strumenti utilizzati per veicolarlo. E' importante che il profilo sia corredato di logo, sito web e tutte le informazioni utili per essere contattati (indirizzo, numero di telefono, e-mail, skype). Gli album delle fotografie vanno organizzati per macro argomenti, in modo tale da creare coerenza di fondo nella propria presentazione. Alcune scuole di pensiero promuovono il collegamento degli account perché un contenuto viene scritto una volta e riportato in ogni profilo senza doversi scervellare per essere originali e diversi in ognuno. Altre sostengono sia importante essere innovativi sempre. Personalmente credo che per una gestione familiare dei social network può andare bene anche il collegamento dei profili: consente di risparmiare tempo e di informare ad ampio raggio. Quello che consiglio caldamente, però, è di non rinunciare all'individualità e, quindi, di valutare bene come impostare questi collegamenti (per esempio se volete collegare Facebook a Twitter e viceversa oppure solo "in un senso"): questo vi permette di scegliere di spendere del tempo per scrivere dei messaggi di stato personalizzati e unici per ogni singolo profilo, quando ne sentite la necessità oppure quando gli obblighi di marketing vi costringono a offrire degli input solo in un profilo specifico. Come per il blog/sito che può essere aggiornato, è importante avere a disposizione un canovaccio (almeno) su cui impostare il lavoro. STRUMENTI SOCIAL - Gli allevatori hanno a disposizione due strumenti formidabili per comunicare con semplicità sui social media: le fotografie e i video (anche amatoriali). Ambo questi strumenti parlano per voi. Oltre a questi strumenti, esistono i programmi come Photoshop e Gimp (download gratuito) per modificare delle immagini e creare delle vignette/infografiche ad alto potenziale di viralità. La viralità si ottiene sfruttando elementi come l'emotività, i luoghi comuni, le esperienze condivise, i proverbi, le citazioni, il sarcasmo, l'ironia, la simpatia, il tutto condensato in frasi ad effetto applicate su immagini evocative rispetto al messaggio che desideriamo trasmettere. Per comunicare sui social le competenze sono importanti, ma più passa il tempo più mi accorgo che quello che può fare davvero la differenza sono le emozioni come l'entusiasmo, il divertimento, il credere veramente in quello che si dice, la solidità del prodotto proposto, la coerenza dell'immagine pubblica e, ovviamente, la soddisfazione di chi gestisce il profilo. Per soddisfazione intendo proprio il piacere (anche fisico, inteso come benessere) nel lavorare e nello spendere del tempo seguendo un dato profilo. Tutte queste cose possono sembrare complicate, ma non è così. I social media sono strumenti di marketing molto potenti e, con i giusti investimenti (sì, di denaro, prima ancora che di tempo), si possono ottenere dei risultati molto interessanti. Ciò non toglie che una gestione più casalinga, realizzata da "persone non competenti", possa raggiungere risultati significativi grazie alla determinazione e alla passione trasmessa dalle persone che decidono di spendersi per implementare il successo dell'attività.