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Social Media Policy Quotidiane

Creato il 22 settembre 2013 da Pedroelrey

Anna Masera,  Social Media Editor di «La Stampa», nel corso di questa settimana ha pubblicato il decalogo per l’uso dei social media da parte dei giornalisti del quotidiano torinese.

In apertura, come premessa alla pubblicazione del decalogo, viene scritto che:

Questa bozza di “ social media policy” risale a gennaio 2012, quando sono stata nominata Social Media Editor a La Stampa. L’abbiamo tenuta internamente come punto di riferimento, ma su grande richiesta abbiamo deciso di pubblicarla, perchè non è certo un documento segreto ed è un lavoro “in progress” che può beneficiare del contributo di tutti, anche di chi ci legge da fuori. Quindi benvengano i vostri commenti, nel limite dell’accettabile, qui sotto: li valuterò tutti attentamente e se saranno costruttivi ne terrò conto per aggiustare il tiro e aggiornare quelle che vogliono essere delle semplici linee guida per un lavoro di squadra, nel rispetto dell’individualità di ciascuno.

 Raccolgo l’invito.

Se i 10 punti sono certamente un buon punto di partenza, e va altrettanto certamente apprezzata la pubblicazione, mi pare che siano prevalentemente normativi e non tengano in considerazione quelli che possono essere i buoni comportamenti, le “best practices” da incoraggiare.

In tal senso vale la pena di prendere spunto da quelle del «The New York Times» che sono estremamente ampie, meno puntualmente definite, e che si appellano fondamentalmente all’utilizzo del buon senso da parte dei propri giornalisti ed effettuano un interessante richiamo al rapporto con i lettori.

Più puntuali invece quelle del «The Guardian», che risalgono al 2010, segnando la distanza, anche, temporale che intercorre tra l’utilizzo diffuso di social media e social network da parte dei media del nostro Paese rispetto a quelli esteri, e che si compongono di 8 punti tra i quali ve ne sono, almeno, due che aggiungerei al decalogo di «La Stampa».

Li traduco per facilità di lettura.

Punto 2 –  Focus su contributi costruttivi riconoscendo e premiando i contributi intelligenti.

Punto 7 – Incoraggiare i lettori a contribuire con le loro prospettive, conoscenze e competenze aggiuntive. Riconoscere positivamente i loro contributi.

Ad integrazione di questi spunti offerti da altre testate, una mia personale integrazione che porrei al punto uno di qualunque policy:

- Social media e social network permettono di comunicare e relazionarsi con i lettori, e con i potenziali tali, in un modo completamente distinto dagli altri mezzi. NON usateli come un megafono personale o aziendale, la conversazione da pari a pari, con chicchessia,  è un elemento essenziale, usate questa opportunità per stabilire e rinforzare la relazione tra voi, la testata ed i lettori.

Se ancora non avete realizzato la social media policy della vostra testata [o della vostra impresa] e siete alla ricerca di ispirazione, il posto giusto per trovarla è “Social Media Governance” che ne contiene un database di ben 247  suddivise per settore.

Esiste anche un tool, uno strumento, che vi guida, attraverso un serie di domande mirate, alla realizzazione della vostra social media policy.

Se, colpevolmente, non l’aveste ancora fatto, iniziate ora a definire la vostra social media policy e mantenetela aggiornata nel tempo.

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