Social network, il bello dell'essere in rete. ma attenzione alle clausole

Creato il 20 maggio 2013 da Afrodite
Voi siete convinti di utilizzare gratuitamente i social network, ma attenzione: Facebook, Twitter o You Tube non esisterebbero senza quello che tutti i giorni scrivete, postate, taggate e condividete.
"Siamo noi che produciamo i contenuti sul web e questo è il corrispettivo che paghiamo per il loro uso apparentemente gratuito": così Marco Giacomello, esperto di contrattualistica e diritto d'autore in editoria digitale, nel suo intervento sabato al Salone del Libro di Torino.
Attenzione quindi alle clausole che accettiamo dai social network in modo più o meno consapevole.
Per esempio, su Facebook i contenuti che postiamo, in base alla licenza concessa, dovrebbero essere cancellati se un giorno dovessimo eliminare il nostro profilo. Già: ma se qualcuno nel frattempo li ha condivisi?
A Twitter concediamo invece la licenza di trasferire anche a terzi i testi dei nostri cinguettii: ed ecco il motivo per cui spesso giornali e Tivù li riprendono per costruirci le notizie.
La consapevolezza sull'uso di Internet e sulle conseguenze che le nostre azioni hanno nella realtà virtuale sta (forse) incominciando a farsi strada. Molte infatti le domande rivolte dal pubblico a Marco Giacomello. Perché la materia è nuova e i dubbi serpeggiano anche tra gli addetti ai lavori.
"Posso caricare sul sito di informazione per cui lavoro i video postati su Facebook?", ha chiesto per esempio una giornalista.
Molto gettonate anche le domande sull'utilizzo di fotografie trovate in Rete e sulle responsabilità effettive degli autori di blog rispetto ai contenuti caricati da terzi.
Anche perché è di pochi giorni fa la notizia della prima condanna in Italia di un blogger, ritenuto colpevole dal Tribunale di Roma di "istigazione a delinquere" per alcuni commenti scritti da anonimi contro un'azienda di affissioni della capitale (http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/13/web-e-commenti-il-primo-blogger-condannato-per-istigazione-a-delinquere/592148/).
Tassativa la risposta dell'esperto, spalleggiato da Clelia Caldesi Valeri di Bookliners e dal moderatore di Book to the future: "Per il video postato su Facebook occorre avere l'autorizzazione, mentre per foto e articoli se non viene segnalato esplicitamente che sono sotto licenza Creative Commons (un tipo di licenza che ne consente l'uso pur con alcune restrizioni, ndr.) significa che sono coperti dal copyright". Vale sempre il consiglio di citare perlomeno la fonte, sperando così di tacitare le eventuali ire dell'autore.
Più complessa la questione della responsabilità del blogger in relazione ai commenti postati da terzi, ma certo la recente sentenza del Tribunale romano può costituire un precedente pericoloso.
Copiare gli scritti altrui non solo è vietato dalla legge, ma è indice di scarso senso etico. Se ti piace quello che ho scritto e lo vuoi riprodurre altrove, fallo pure, ma per favore cita la fonte.

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