Mi sono sempre chiesta cosa succede ad una donna quando una storia finisce e quando tutte le certezze sembrano andate a farsi benedire, quando ti manca improvvisamente la terra sotto ai piedi e quando passi mesi e mesi a fissare il soffitto nella speranza che quello stesso possa tirare fuori la risposta per una storia chiusa che non farà mai più parte di te. Le donne si rialzano sempre anche quando hanno subito una sconfitta, quando vengono abbandonate sull’altare o quando hanno pagato il conto salato dell’idraulico per la casa nuova, si rialzano dopo aver perso un figlio, dopo aver litigato con la suocera o dopo un pranzo pesante a casa dei famigliari di lui che pensano tu sia una puttana perché hanno paura che il loro adorato bambino venga risucchiato nel vortice della tua vagina. E allora armiamoci e partiamo mie care femmine incallite, muniamoci di armi che dopo fiumi di lacrime ci salveranno e ci aiuteranno ad essere nuove e più forti, non smettiamo mai di combattere per tenere alti i valori che in noi non sono mai cambiati, difendiamo le grandi virtù e soprattutto proteggiamo il nostro diritto di amare.Dopo una caduta dal 50°esimo piano eccomi qui, non direi completamente risorta bensì piuttosto spaventata come una vergine alla prima esperienza, all’interno di un frenetico limbo che non da spazio e adotta la velocità come filosofia di vita, ecco la nostra società al mio risveglio dopo 4 anni passati nell’Eden, 3 di appassionato amore e uno di tentativi di rinascita da un periodo di vuoto, Oggi mi sono accorta che tutto è mutato: i rapporti, le relazioni, i metodi di conquista e persino l’approccio al sesso. Ma come è possibile che in cosi poco tempo ci siano differenze così abissali, dove sono finiti gli uomini e la loro voglia di portarti a letto e dove si nascondono i corteggiatori instancabili, i baciatori a tradimento, dove i ladri di carezze e i cacciatori di passera.? Dove si celano i maschi che ti catturano con lo sguardo e quelli che con una bottiglia di champagne ti fanno scivolare nel loro letto? Si sono eclissate la galanteria, la cavalleria, il garbo, la cortesia, la correttezza, l’affabilità, tutte quelle cose alla quale io ero abituata fino a poco tempo fa hanno preso il volo del cuculo? Beh, forse si o forse no mica ne sono certa, magari sono io che sono cambiata o non sono più abituata a vedere certi atteggiamenti, forse la mia metamorfosi è diventata improvvisamente una variazione di carattere, di scelte, di opinioni e di punti di vista, forse ciò che mi bastava prima ora non è nemmeno sufficiente per farmi fare una scopata che ritengo ancora non sia utile nemmeno a fare ginnastica in quanto noi donne non abbiamo orgasmi da stantuffo replicato ma da trepidazioni celebrali.
Seduta sul pavimento di un treno regionale da Riccione verso Bologna con le gambe incrociate e le ballerine di H&M ai piedi, una maglietta di Versus con stampa a fiorellini rossa e verde acqua e la mia solita tuta rossa comprata a Nyc rifletto su quante relazioni finite hanno lasciato il nulla, quanti uomini sono passati nel mio letto senza ricordarmene il nome e quanti invece ancora oggi hanno lasciato un segno cosi profondo da farmi tremare al solo ricordo. Quanti modi di far l’amore si sono consumati nell’esperienza della vita mentre studiavo il modo di diventare grande.
Cosi, ora tesso una ragnatela sul base personale e sul sentito dire da amiche, imbastisco la lunghissima matassa sui diversi tipi di modi di ricevere l’amore e sui maldestri approcci alla sessualità.
Chi, la Pussy fa paura –Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai in una selva oscura– così recitava Dante, così potrebbe essere lo slogan del modus vivendi di molti uomini, perché davvero per loro la Pussy è una selva oscura e un mistero nascosto, forse pensano che in quel triangolino ci siano racchiusi mostri ed elfi che sputano fuoco per difendersi, o forse che al suo interno ci sia qualche strega cattiva pronta a fargli ingerire intrugli strani …MA NOOOOOOO… !!! Non avete forse capito miei amati maschietti che quel angolo dei desideri non riserva malignità ma felicità…e tanta se si adopera bene… ma vallo a spiegare a chi non si avvicina, a chi non la vuol nemmeno vedere in cartolina e a chi per paura di sbagliare preferisce astenersi.
Prendo esempio dal Bianconiglio. Ma io dico ma non ve ne rendete conto che la donna va amata e nell’amore non è necessario essere dei motorini e andare meccanicamente come stantuffi (Lo stantuffo è un organo meccanico di sezione circolare che scorre all'interno di un cilindroricevendo o esercitando una spinta dal fluido contenuto nel cilindro stesso)Non avete ancora chiaro che il movimento lento e profondo è quello che ci fa impazzire e ci fa arrivare all’orgasmo, non mosse veloci a raptus da coniglio che vi fanno fare solo una gran fatica…ma io vorrei chiedere ma chi vi ha detto che a noi piace…!? chi ve lo ha insegnato.? Perché gli uomini si divertono cosi tanto a spingere sull’acceleratore e sudare come matti, praticamente fanno tutto da soli e alla fine ti chiedono pure se ti è piaciuto. Da uno così ti consiglio di stare alla larga, troppo impegnato a fare maratone d’agilità per preoccuparsi di te e del tuo clitoride.
Vorrei ma non posso. Esiste anche una categoria che a me personalmente fa diventare blu dalla rabbia. Quelli Vorrei ma non posso, quelli che ti mandano messaggi, ti corteggiano ti fanno credere di essere liberi, quelle che quando li chiami ti rispondono sempre e ogni volta che esci loro ci sono, ad ogni occasione te li trovi sul cammino e in verità ti piace pure incrociarli. Sono uomini bellissimi, affascinanti e pure intelligenti che nel momento in cui gli fai capire che adesso è arrivato il momento di avere un tete a tete allora diventano degli atleti e scappano come lepri rincorse dal cacciatore. Ma dico io qui c’è proprio qualcosa che mi è sfuggito, scusami sai ma tutta la fatica che ci metti per pensare alla frase da inviarmi nella mail non sarebbe meglio metterla nel piacere di portarmi caldamente nel tuo letto…NOOOOOOOOOO. L’uomo Vorrei ma non posso non desidera questo, ma solo innalzare il suo ego e le sue doti di abile corteggiatore per poi bidonarti con una qualsiasi scusa. Peccato, qui il gioco si faceva duro e i duri avrebbero cominciato a giocare.
Wim Delvoye, Caterpillar Scale Model, 2002
A fag tot me (Faccio tutto io). Forse questo non ha bisogno di molte spiegazioni, già si sa che con questa espressione noi emiliani cataloghiamo i tanto amati amici ferraresi, famosi per essere i tutto fare d’Italia. All’ora un uomo di questo tipo farà e disferà tutto da solo, si crogiolerà nella bellezza del suo corpo, si guarderà allo specchio mentre con fare atletico penserà di darti piacere e alle feste sarà il re dell’animazione e ballerà con tutte dimostrando le sue abili doti di “piroettaro” latino americano. Non aspettatevi nessuna domanda da lui, troppo convinto di essere l’uomo perfetto capace di fare impazzire tutte le donne per accorgersi che è solo un ridicolo pagliaccio.