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[Software Libero] Comuni, enti locali e PA sono in grande ritardo.

Creato il 14 gennaio 2012 da Subarralliccu @subarralliccu

[Software Libero] Comuni, enti locali e PA sono in grande ritardo.

Il software libero libera risorse, diritti e capitale umano. È un tema che ci appassiona da tempo: perché la rivoluzione dell’open data, dei formati aperti e dei software liberi può sensibilmente migliorare la vita di milioni di persone, rendere più efficiente ed economica la gestione, l’archiviazione e la migrazione dei flussi documentali.

La logica di un file chiuso (cioè consultabile solo col programma e la versione che l’ha prodotto, è il caso, ad esempio, di un .doc di Word) è tutta e unicamente commerciale. Se, per esempio, Gino ha Office 2011 e manda un file di excell a Peppinco che ha Office 2000, quest’ultimo per aprire e leggere correttamente il file sarà costretto a comprare la nuova versione del programma. Una versione costosa e, in genere, più pesante della vecchia, che per girare bene ha bisogno di un pc più potente.

La filosofia di Linux e dell’Open Source è un’altra. Tutti i programmi (e anche il sistema operativo) si possono scaricare liberamente e legalmente dalla rete in una versione, per così dire, standard. Se un privato, un’azienda o una pubblica amministrazione vogliono personalizzarlo e adattarlo a esigenze specifiche di produttività, possono farlo, perché i file sorgente di sistema operativo e software sono aperti e modificabili.

Ci sono numerose altre ragioni per le quali le PA si dovrebbero immediatamente dotare di software open source. Ce ne illustra alcune il video che segue: un minuto di chiarezza in un mondo che la dipendenza da Windows ha reso ai più incomprensibilmente costoso e criminogeno (crackare i programma è un reato penale!).


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